mercoledì 22 dicembre 2010

La scelta delle parole non è casuale

Quando sia Fini che Napolitano dall'alto scranno delle loro prestigiose cariche Istituzionali dichiarano "la legislatura deve andare avanti" non vogliono certo dire che Berlusconi debba andare avanti. Come tutti ben sanno in una legislatura possono esserci anche cinque governi. Quindi questo fa capire quanto il desiderio e la speranza di un eventuale governo tecnico non sia per niente tramontata negli ambienti dell'opposizione e come sia lo stesso Napolitano indirettamente ad essere un convinto promotore.
Peccato c'è una sorta di demonizzazione del voto popolare visto quasi come un mezzo disastro, invece non è vero. In una situazione di grande incertezza, confusione il voto popolare sarebbe come dice Bossi l'unica igiene.

martedì 21 dicembre 2010

Gasparri Minority Report


L'ultima uscita di Gasparri sugli arresti preventivi per i sovversivi dei centri sociali mi ha riportato alla mente il film di Steven Spielberg con Tom Cruise. Ce lo vedo il bel Maurizio a trafficare con tutte quelle immagini confuse in quegli schermi ultramoderni e metterle apposto per vedere l'esatta sequenza di quello che succederà. Casca a pennello in quelle tute aderenti che si metteva Tom Cruise. Ve lo immaginate a zompettare sui tetti di Washington con al seguito tutti i membri della task force per poi irrompere in una tranquilla casa di ragazzo dei centri sociali rompendogli i vetri della finestra? Beh dai sarebbe fantastico. Dovrebbe fare l'attore già me lo vedo.

MAURIZIO GASPARRI IN

RAPPORTO DI MINORANZA (mentale)

venerdì 17 dicembre 2010

Il Polo della Tristezza

Fini: elezioni di Roma 1993 perse.
Casini: nessuna battaglia elettorale degna di questo nome
Rutelli: perse le politiche 2001
liberaldemocratici stanno in parlamento non certo perchè il loro partito ha superato il 4%, ma perchè si sono fatti eleggere nel PDL e poi si sono staccati
Guzzanti ce l'ha messo Berlusconi
Tutta gente che se si votasse sarebbe dimezzata.
Operazione di palazzo. Fini ha la faccia da cane bastonato. Bocchino spadroneggia (non escluderei che l'allievo possa superare il maestro). Rutelli che dà la mano a Fini è qualcosa di paradossale.
Ma cosa pensano di fare? E questa sarebbe un altra alternativa a Berlusconi? Politici vecchi, nel palazzo da trent'anni. Grande tristezza.

(Non centra niente)
Ribadisco anche qui stasera Porro superlativo ad Annozero. E' riuscito con due semplici argomenti e senza fare tutto il chiasso di Larussa a zittire un studente che purtroppo portava avanti slogan un po' ritriti. Appena ha sentito parlare di Welfare e problemi del nostro stato comunistoide è andato in bambola.

mercoledì 15 dicembre 2010

La sinistra e Roma in tutto questo

Le varie dichiarazioni dell'opposizione sulla cosiddetta "vittoria di Pirro", della "vittoria numerica e non politica" di Berlusconi di certo sono in parte vere perchè sappiamo tutti anchesenza schierarci né a destra né che con tre deputati non si governa. Vorrei ricordare però a quei furboni del partito democratico che circa quattro anni fa le elezioni politiche videro una maggioranza del centro destra, ma per via della legge elettorale adesso tanto bistratta fu Prodi a salire al governo. Il giorno dopo le elezioni Berlusconi chiese un governo di larghe intese, la risposta dei fini strateghi post-comunisti fu "possiamo governare anche con solo due voti in più". Sappiamo tutti com'è andata a finire e non voglio ripeterlo. Soltanto mi lascia esterefatto ancora il solito giochino dei due pesi e delle sue misure (mi pesa ripeterlo, ma in Italia è così). Nel 2006 necessitavamo di un governo politico adesso invece il governo di "responsabilità nazionale" è assolutamente necessario.
Questo soltanto è uno dei tanti segnali che Il PD sta dando della sua pochezza politica che la contraddistingue da parecchio tempo. Da questi giorni si è capito che nel partito a contare sono sempre i soliti noti: Bersani, D'Alema, Franceschini, Bindi, Veltroni. Trovo scandaloso che nelle varie repliche alla Camera di lunedì abbiano fatto parlare sempre i soliti noti e non abbiano lasciato spazio a un giovane (o forse nel PD di giovani giovani ci sono solo Renzi, Civati e Serracchiani? Personaggi oltretutto che non stanno in Parlamento). E questa dovrebbe essere l'alternativa a Berlusconi? Mi dispiace, ma alla fine ci terremo Berlusconi.
Un altro di cui voglio parlare è Vendola. Per carità una persona a modo, ma trovo poco responsabile farsi eleggere come governatore di una regione per cinque anni e dopo nemmeno 6 mesi dalla riconferma pensare a candidarsi come leader del centro-sinistra alle prossime elezioni. Se aveva già da prima questi progetti avrebbe fatto meglio a non ricandidarsi. Poi per carità sarà un instancabile lavoratore per la sua regione, ma penso che in Puglia ci stia sempre meno. Non si fa che vederlo in giro per il mondo, a Roma, alla Camera, in tutti gli studi televisivi. Anche questa sarebbe l'alternativa a Berlusconi?
Certo la situazione è tragica contando anche che noi che scegliamo il meno-peggio non possiamo neanche più consolarci con gli editoriale di Feltri che è stato zittito guarda caso in un momento nevralgico di tutta la politica italiana.
Cosa farà adesso Berlusconi? Guardo con simpatia tutti questi commentatori politici che cercano di disegnare nuovi scenari con l'UDC. Casini non entrerà mai senza Fini. Ormai Berlusconi se l'è giocato e forse meglio così. Per vivacchiare può contare in qualche fuoriuscito finiano anche se la vedo dura contando che molti ministri sono deputati e a ogni votazione dovrebbero stare in aula (una cosa intelligente questa a cui pochi avevano pensata ribadita da Rosy Bindi sia a Otto e Mezzo che a Ballarò).

Discorso a parte volevo fare sui fatti di Roma. Mi ha fatto veramente male vederla così devastata, dilaniata, calpestata. Non era lei e oggi non ho avuto il coraggio di andare a vedere di persona com'era rimasta la situazione. Speriamo che sia un episodio isolato e che non abbia conseguenze perchè posso pure capire lo scontro con la polizia, ma non che si devasti, che si ferisca la città, i suoi semafori, le biciclette, le strade, i sampietrini, i negozi, le vetrine, le sedie, i pali. Tutto rende Roma la città più bella del mondo. Quel semaforo tra Corso Rinascimento e Corso Vittorio messo in quel preciso incrocio, con quel colore, con quella fisionomia ci sembra insignificante, ma cosa penseremo il giorno che non ci sarà più?

martedì 14 dicembre 2010

Ho tifato per la sfiducia

Ho tifato per la sfiducia, ma purtroppo il compagno Fini si è ancora contraddistinito come uomo politico mediocre come mediocri si sono rivelati i vari Veltroni e Di Pietro rei di aver messo in parlamento delle persone che rappresentano la prova vivente che tutte le parole sparse sui giovani, il merito non sono che aria per riempirsi la bocca. Non riesco a pensare che nelle varie sezioni dell'IDV o del PD non ci siano ragazzi anche di venticinque-trent'anni migliori di Razzi, Scilipoti, Cesario, Calearo.
Ho tifato per la sfiducia non perchè penso che il governo debba andare a casa. Se fossimo in un paese serio il governo sarebbe stato giudicato in modo imparziale e se lo si facesse è evidente che l'azione non è stata così tragica come alcuni vogliono far credere. La sfiducia era necessaria perchè Berlusconi è diventato un oggetto che la politica italiana non può più sopportare e questo va al di là dei pregi e dei difetti. Le varie manifestazioni che oggi si sono svolte e si stanno svolgendo a Roma e in altre città italiane sono tutte contro una persona: Silvio Berlusconi. Una riforma dell'università che in una situazione politica normale sarebbe stata accettata dai più, è dovuta diventare il simbolo del male non per propri valori intrinseci, ma perchè era un prodotto del regime berlusconiano. Penso che la situazione sia arrivata a non essere più sostenibile. Purtroppo l'avversione a Berlusconi più che a entrare nel merito di quello fatto si è sempre basata su un'odio verso la persona, la sua ideologia, la sua cultura, il suo potere. Non voglio dare giudizi morali. Però la situazione per colpa sua e per colpa di chi ha creato questo clima deve arrivare ad una fine.
Oggi era una buona occasione. Il governo poteva cadere e si sarebbe potuto andare ad elezioni il cui esito ribadisco tutt'ora è alquanto incerto (la sinistra con una buona campagna elettorale potrebbe vincere). Purtroppo oggi si è palesato come tutto il progetto di Fini non sia che aria fritta. La gente di destra non può identificarsi con un leader che ha fatto di tutto per farsi cacciare, che aveva già un suo progetto politico diverso dal Pdl e che poi denuncia la sua espulsione dal partito come un atto criminoso. Non si può identificare in un partito che prima dice "voteremo la fiducia al governo fino all'ultimo giorno della legislatura" poi scoppia il caso Ruby e cambiano idea. Non si possono identificare nei vari Bocchino, Briguglio, Urso che chiedono le dimissioni di Berlusconi per poi reincaricarlo settantadue ore dopo.
Io l'ho sempre detto Fini avrebbe avuto tutta la mia ammirazione se dal giorno dopo la direzione nazionale del 27 aprile fosse uscito dalla maggioranza e avesse fatto cadere il governo. E' stato per mesi in una posizione poco chiara, temporeggiava, si contraddiceva. Ultimo errore è stato posticipare il giorno della fiducia fino al 14. Ma cosa si pensava che Berlusconi se ne sarebbe stato con le mani in mano ad aspettare che lo sfiduciassero. E questo sarebbe il futuro della destra? Siamo messi veramente male.
Adesso penso che l'unica cosa da fare è cambiare la legge elettorale e andare al voto, ma non ho grandi speranze nella prima. Sicuramente adesso il voto servirà a chiarire un po' di cose.
La mia preoccupazione è che l'eventualità del voto si procrastini per un po' di tempo cosa che sarebbe deleteria, ma non così improbabile visto che Prodi con due voti al senato ci ha campato per quasi due anni e Berlusconi potrebbe fare altrettanto.
Oggi ho tifato per la sfiducia, ma evidentemente le mie speranze erano malriposte.

venerdì 10 dicembre 2010

-5 alla (s)fiducia

Torno a scrivere dopo più di venti giorni. Il fatto principale è che le ultime settimane fatte solo di parole, ipotesi, scenari possibili e impossibili può stuzzicare il primo giorno, poi di fronte a un effettivo immobilismo di avvenimenti i giornali cominciano a disegnare futuri così irreali da diventare quasi irritanti. Martedì si saprà tutto e il tutto detto in questi giorni si volatizzerà, non avrà nessuna ripercussione sugli eventi futuri. Ci saranno dei numeri e su quelli poi si ragionerà.
Ovviamente sto parlando del giorno della fiducia che chiamerei piuttosto che fiducia il giorno della fede. Sì, perchè si misurerà quanto è forte la fede nel Silvio Italicus, quanto il suo potere di persuasione e non, abbia reali effetti sulle persone. Il 14 non si vota un programma, non si vota nemmeno il governo, si vota per Berlusconi sì Berlusconi no come del resto avviene da 16 anni a questa parte.
Lo spettacolo a cui stiamo assistendo di parlamentari che cambiano schieramento ogni giorno non lo troverei vergognoso, quanto una conseguenza necessaria di come è diventata oggi la politica. Non voglio esprimere giudizi moralisti, la politica è sempre stato scontro duro, senza esclusione di colpi e sempre lo sarà, però diciamo che grazie a Berlusconi ha preso le sembianze del conflitto per antonomasia dell'italiano di oggi ovvero della partita di calcio. Lo stare un numero di deputati a un altro numero di deputati si può leggere calcisticamente in due modi: uno come il recupero degli infortunati e un altro come una partita in corso. La pattuglia finiana, il PD, l'UDC e l'IDV hanno cominciato la partita segando tre gol nei primi quindici minuti. Sembra che abbiano la vittoria in tasca e invece no, c'è il recupero e alla fine del primo tempo stiamo 3-2 per gli anti-Cav. Il 14 inizia il secondo tempo.
Si vive questo clima e sarei ipocrita e finto moralista se non dicessi che mi sto divertendo un casino. Fanno ovviamente ridere tutti questi nuovi gruppi parlamentari che hanno l'unica capacità di ripetere nelle sigle lo stesso concetto con le stesse parole messe solo in posizioni diverse. Il più simpatico è il trio Calearo, Scilipoti, Cesario, ognuno con un voto differente, che ha fondato un movimento per la Responsabilità Nazionale. E menomale che sono loro i responsabili. Italiani non proeccupatevi, a guardarci le spalle da oggi ci sono Calearo, Scilipoti e Cesario.
Di fronte anche a un altro passaggio nel centro destra di un altro parlamentare "ital-valorista" ci si sofferma a pensare come i vari politici delle cosiddette "seconde file" siano anche peggio di quelli della prima. Io posso capire tutto, ma uno che eletto nell'IDV passa a sostenere Berlusconi non lo posso concepire. Pensavo che Di Pietro li scegliesse bene i propri compagni d'avventura (lo vedevo lì con la lente d'ingrandimento per controllare sulla pelle eventuali tracce di "berlusconite") e invece neppure più sull'IDV si può contare. Poi per carità può darsi siano anche brave persone, deputati diligenti che lavorano ogni giorno in commissione, ma che non se li incula mai nessuno che così per senso di rivalsa decidono di uscire allo scoperto in questo modo.
Poi ci sono i radicali. Non penso che Pannella sia stato corrotto, non ne ha bisogno, penso invece che si sia creata un'esigenza di destra di alcuni radicali. Se in questo paese al governo ci fossero i radicali saremo un paese più liberale, libero e invece le due uniche alternative sono due forme di socialdemocrazia democristiana. Vedremo come voteranno, spero che però escano al più presto dal PD.
Cosa succederà? Ah questo sicuramente non lo so. Se il governo dovesse cadere sono dell'avviso di Di Pietro, governo di tre mesi per cambiare la riforma elettorale e poi al voto per fine aprile. Con la legge vigente chiunque vinca (e io non sono proprio dell'idea che vinca Berlusconi) vincerà con una coalizione che a fatica supera il 35% e non è giusto che prenda il 55% dei voti.
Sull'eventualità di un governo di "responsabilità nazionale" come piace tanto dire al PD penso i membri di questo parlamento in quanto non eletti dal popolo non abbiano il diritto di dare la fiducia a un altro governo che non sia quello Berlusconi il cui nome era indicato sulla scheda elettorale. La gente come sappiamo ha votato Berlusconi e non Bocchino, Briguglio e Granata e quindi non è giusto in via pratica (noi in Italia siamo bravissimi a rispettare le regole inutili con una passività disarmante).
Oggi è venerdì, manca poco e manco a dì che ce ne possiamo andare al mare...

sabato 20 novembre 2010

I partiti come calamita

Il nuovo scandalo scoppiato intorno alla ministra Mara Carfagna porta a rafforzare una tesi che in questi ultimi mesi sto mettendo a punto ovvero che i partiti sono come un magnete aventi un lato positivo e uno negativo. Fino a qui la considerazione può essere banale, ma ne aggiungo un'altra: quando si taglia un magnete in due non è che possiamo restare con una mano il lato positivo e con l'altra il lato negativo. Quando si taglia un magnete in tutti e due i pezzetti disgiunti si riformano due poli: uno negativo e uno positivo. Nel PDL prima c'era la contrapposizione tra Berlusconiani e Finiani. Uno pensa che una volta divisi si formino due partiti ben compatti. E invece non è così. Il Fli è ormai dilaniato tra gli estremisti alla Granata e Briguglio che voglio l'alleanza con la sinistra, i finiani di ferro (Bocchino, D'Urso) che ripetono a pappagallo quello che dice il loro leader e i lealisti nel confronti del governo (Moffa, Menia, Viespoli).
E il PDL, il partito si vanta di non avere correnti di essere compatti, ma invece nell'ultimo periodo stanno sorgendo divisioni interne ancora timide, ma che si ingrandiscono ogni giorno di più. E' innegabile che la fondazione di Frattini e delle ministre (a cui si aggiunge Alfano) sia la parte del PDL più propoensa a un riaccordo con i finiani. Poi abbiamo gli ex AN che ormai formano una truppa indebolita e timorosa (Eccezion fatta per la Meloni e Alemanno) perchè sanno che se Fini domani diventasse il leader di una nuova destra loro sarebbero i primi ad andarsene. E poi i vari berlusconiani che si divono tra quelli mossi da un sentimento fideistico (come Bondi, Brambilla, Bonaiuti), i vari socialisti che stanno lì più per convenienza che altro (Sacconi, Brunetta, Cicchitto) e i vari ex democristiani che in questo momento passano un periodo non proprio brillante con Pisanu e Scajola messi ai margini.
Cosa si aspetta Berlusconi? Che se va alle elezioni e rivince non avrà più nessuno a rompergli le scatole? Non penso proprio, ci sarà sicuramente qualcuno che si sentirà in dovere di dissentire forse spinto da ambizioni personali. Ormai si sa che Berlusconi potrà reggere al massimo per altri due anni, poi sarà il diluvio e qualcuno sta cercando di farsi un ombrello adeguato.

mercoledì 17 novembre 2010

Contro gli apologisti delle stagioni fredde

Sovente di questi tempi si sente di taluni che dicono di preferire l'inverno all'estate. Vorrei porgere loro queste domande.
Ti piace l'inverno quando devi uscire di mattina presto, il vento ti sferza il viso, il tuo giaccone ultima generazione non ti copre per niente, hai i piedi congelati nonostante ti sia messo i calzini di lana e le mani ti si gelano nonostante i tuoi guanti goretex?
Ti piace alzarti la mattina presto, dover uscire da sotto le coperte e con tutto il freddo della stanza che ti invade andarti a fare la doccia?
Ti piace quando stai in motorino e piove, la pioggia ti cade sul parabrezza non vedi un tubo, le pozzanghere su cui transiti si aprono stile mar rosso bagnandoti le scarpe e i calzini e oltre tutto devi stare attento a non scivolare sulla strada bagnata?
Ti piace tornare a casa, bagnare il pavimento, toglierti le cose bagnate (alcune si possono anche rovinare), cambiarti, asciugarti?
Ti piace dover salire in macchina mettere il il tergicristalli se piove e se fa freddo spannare il vetro?
Ti piace togliere la catena dal motorino tutta insozzata da terra e pioggia?
Ti piace dover avere il sellino tutto bagnato?
Ti piace dover uscire tutto bardato, entrare nei posti e rispogliarti, entrare in mezzi pubblici, sudare e poi riuscire al freddo?
Ti piace la febbre, il raffreddore, il mal di gola?
Ti piace che alle 5 sia già tutto buio?
Rispondete di sì? Va benissimo allora aboliamo l'estate sarete tutti più contenti no?

venerdì 12 novembre 2010

Settimana Italiana

La situazione è drammatica. Il povero Berlusconi voleva farsi un bel viaggetto rilassante in Corea, semmai farsi qualche coreana per poi tornare in Italia a praticare un po' di sano "ghe pensi mi", invece gliene stanno combinando di tutti i colori. Lo si vede a fare la foto con gli altri leader dei paesi e fa un po' tenerezza quando sorride con la Merkel. Oggi tornerà e non avrà nemmeno il tempo di riprendersi dal Jet Lag che dovrà ricevere le dimissioni dei rappresentati di governo finiani. Poi dovrà aspettare che passi la finanziaria per poi farsi cacciare in parlamento da Granata e co. Sarebbe stato più dignitoso poter finire questa legislatura, fare quello per cui era stato votato (riforma della giustizia e federalismo) e poi ritirarsi degnamente dalla vita politica (dipartita gloriosa se Ghedini riuscisse a farlo assolvere).
Adesso cosa rimane? La convention della settimana scorsa di Fini è stata un bel trionfo del luogo-comune e dell'anti-berlusconismo. I futuristi non hanno nessun progetto serio e concreto. Siamo tutti capaci a dire: siamo per la giustizia sociale, l'ambiente, il rispetto delle istituzioni, l'unità nazionale. Tante parole belle, ma sappiamo che in politica bisogna fare delle scelte. I vari Della Vedova, Bocchino, Barbareschi, Urso invece di dire le solite quattro cose alla Veltroni (che poi abbiamo visto che fine ha fatto) tipo "non siamo contro la ricchezza, ma contro la povertà" dovrebbero presentare un manifesto programmatico chiaro e di destra. Sottolineo destra. Il movimento dei Tea Party in America ha una forte connotazione liberataria e antistatalista, il movimento di Fini non ha niente di tutto ciò e penso che gli elettori quando sarà il momento non penso che si faranno tanti problemi nel non votarlo.
La sinistra si affanna in modo pietoso nel scongiurare delle elezioni che la vedrebbero ai miimi storici. Il governo per la legge elettorale è una stupidaggine di cui dovrebbero vergognarsi:
1) In toscana, regione rossa, c'è una legge elettorale senza le preferenze
2) Sono stati al governo dal 2006 dal 2008 il Porcellum è del 2005 quindi potevano benissimo cambiarla
3) Quando fu fatta nel 2005 quelli che proposero per mettere le preferenze erano in pochissimi (lo disse Buontempo nel 2008, l'ha detto Casini ieri a Annozero).
4) Se c'è veramente una maggioranza alternativa in Parlamento (come vogliono farci credere) non vedo dove sia la difficoltà nel presentare una nuova legge.
La situazione è semplice: chi sa di poter perdere non vuole andare a elezioni. Non lo voleva Berlusconi nel 2005 dopo le regionali quando si alzavano da tutti i cantoni richieste di dimissioni, non le voleva la sinistra nel 2008.
E perchè la sinistra perderebbe? Perchè non è un'alternativa credibile? Non si può invece ammettere che se 40% degli italiani che voterebbero per PDL e Lega (anche se io sono convinto che il PDL per delle eventuali elezioni potrebbe prendere benissimo intorno al 33% nei sondaggi ci si vergogna sempre un po' di votare Berlusconi) vuoldire che qualcosa di buono questo governo l'ha fatto? Non sono solo io o i giornalisti del il Giornale, ma chiunque si relazioni alla politica con obbiettività non può non ammettere che le cose che sono state fatte (non tante) sono state fatte bene: parlo della cassa integrazione, della tenuta bassa del Deficit, riforma delle pensioni e dell'università. Se poi si riuscisse, ma dubito fortemente, anche a mettere il federalismo penso che il bilancio del governo sia positivissimo. Tante polemiche si è fatto per la cultura. La cultura è importantissima, è la cosa fondamentale della nostra vita e forse maggiore sensibilità in questo campo sarebbe benaccetta. Ma domando, dove si possono prendere i soldi? Dove si può tagliare? Si aumentano le tasse? Non lo so, ma io penso che sia più giusto che i vari Saviano e gli altri dell'Ave Maria che criticano i tagli indiscriminati sulla cultura dicano dove si debba risparmiare. Poi non scordiamoci che una cosa sono le manutenzioni dei monumenti che giustamente spetta allo Stato, un altro sono quello allo spettacolo pieno di registi tromboni che sono anni che grazie alle simpatia di sinistra fanno film, su film non incassando mai mezzo euro. Su questo bisogna riflettere. Non servono più soldi, serve che quei soldi che ci sono si amministrino bene e con giudizio.

Saviano "Vieni via con me"... io "incamminati"
A proposito di cultura parlo della trasmissione di Saviano. Per carità Benigni è un bravissimo comico (anche se qualche battuta la copia dal sito Spinoza.org) ad esempio la battuta "Io ho portato lo champagne e Masi i bicchieri è geniale e tiene un'ora di trasmissione con maestria. Simpatici sono alcuni siparietti come quello con cui Saviano elenca le varie caratteristiche che nel casertano fanno passare per omosessuali. Però trovo un attacco insensato e di cattivo gusto quella filippica di un'ora contro il giornale. Il giornale non pubblica falsità e quando è stato fatto ha riportato la rettifica (come tante volte dice Feltri senza che nessuno se lo fili), ha portato un fatto giudiziario (quello di Boffo) e una questione morale e forse penale come la casa di Montecarlo. Se poi si sia voluto insistere anche con una campagna martellante sono scelte del giornale. Se vendono copie parlando di Montecarlo perchè non farlo? Poi parliamo di un periodo estivo dove o ti potevi fare le pippe mentali su cosa avrebbe fatto Berlusconi oppure parlavi di Montecarlo. Il giornalisti del il Giornale fanno il proprio lavoro, non sono protetti da nessuno (non sento mai uno del PDL in tv difendere il Giornale quando se ne parla) e quindi quell'attacco di Saviano era veramente patetico. Come patetico e un po' triste è stato il raffronto tra Fini e Falcone, sembra che Feltri e Sallusti abbiano attaccato un grande uomo che lotta contro la mafia. Ma ragazzi, dai chi è Fini? Che ha fatto per il bene dell'Italia? E' solo un politico che come tanti sta in parlamento dagli anni ottanta e stop. Quindi penso si possa criticare quanto si vuole. E fastidiosa inoltre è stata l'ipocrisia di Saviano il quale non ha mai nominato il Giornale e i suoi direttori. Se vuoi fare la cosa contro falla tutta e sul serio, prenditi le tue responsabilità.

Sospensione di Feltri
L'ultima è la sospensione di Feltri per tre mesi: un atto gravissimo. Si mette a tacere una delle voci più auteroveli, acute e brillanti del giornalismo. Se ci fosse la campagna elettorale se fossi Berlusconi farei di tutto per preservare il mio giornalista. Io come cittadino italiano e come lettore mi sento danneggiato per sospensione di Feltri. A pensar male si vorrebbe anche pensare che il tutto è stato orchestrato anche per arrestare la crescita vertiginosa della vendita del il Giornale.
Tutta la retorica sul Regime berlusconiano cadono di fronte a queste vergogne. Ma com'è? Santoro doveva essere cacciato ed è ancora là. Alla Dandini volevano far fare solo 2 puntate a settimane, sono costretti a fargliene fare 4. Questo sarebbe il potere mediatico di Berlusconi? Dai su.

domenica 24 ottobre 2010

Vedendo Marchionne riflessione sul PD

Vedendo Marchionne da Fazio ho riflettuto su come Bersani e i suoi si siano cagati addosso in occasione della manifestazione della Fiom. Qui si parla di un grande imprenditore, un uomo che gli affari li fa e non è nemmeno così cinico e spietato come vogliono far credere. Delle scelte, anche non proprio convenienti, per rilanciare il circuito di stabilimenti in Italia le sta prendendo.
Le manifestazioni dei lavoratori sono legittime, ma la politica non può restare aggrappata alle piazze (e qui si parla di destra, ma soprattutto di sinistra). Il mio ex professore di Storia quando spiegò gli avvenimenti che portarono l'Italia ad entrare nella prima guerra mondiale ci disse che la classe poltica fu quasi sconvolta da quei grandi movimenti di piazza che poi furono ribattezzate le "radiose giornate di maggio". Aggiunse poi una riflessione sul fatto che coloro che scendono in piazza sono solo una piccolissima parte del paese. La classe politica invece si fa spaventare da centomila persone. Le centomila persone hanno tutte le ragioni del mondo e fanno bene, manifestare è un diritto. Ma il comportamento di Bersani e dei suoi colonnelli è qualificabile come un gravissimo dilettantismo politico. Il Pd se appoggia la Fiom in questa battaglia contro Marchionne andrà incontro a una sconfitta certa. Perchè un grande partito riformista dovrebbe andare dietro una minoranza e invece non stare dalla parte della grande maggioranza dei lavoratori che è restata a casa? Io lo dico per il PD non perchè me ne freghi niente. Queste cose sono più grandi di me e non voglio entrare nel merito. Ma qua stiamo di fronte a comportamenti veramente meschini, bassi che farebbero ridere se non fossero tragici. Stiamo di fronte a un partito che è nato per allontanarsi dall'estremismo di sinistra, ma basta una manifestazione (importante, però sempre che riguardava una piccolissima parte del paese) per farsela nelle mutande. "Non ci andiamo, no ci mandiamo qualcuno. Sì, non abbiamo partecipato, ma siamo solidali." Siamo di fronte a un partito che appena ha visto la risonanza mediatica della manifestazione si è subito schierata con i manifestanti e non ha tenuto, come normale che sia, una posizione chiara subito. Spostarsi a seconda del vento è quanto di peggiore si possa. Perchè non stiamo parlando di pragmatismo per cui il collaborazionista Togliatti fu tanto lodato, ma di correre dietro a qualcun altro.
Vendola? Buona Fortuna. Io ve lo dico Berlusconi fino al 2018 e poi non dite che non vi avevamo avvertito.

sabato 23 ottobre 2010

Le interviste scomode di Annozero

Questo sarebbe il giornalismo indipendente di Annozero che attacca e critica tutti e tutto. Questa non è un'intervista, è una concessione a Saviano per fare un suo bel intervento. Il signor Ruotolo non fa interviste, ma dà imboccate allo scrittore per fargli dire tutto quello che deve dire contro Berlusconi, Lega, Masi, Giornale.
Con Saviano io vorrei parlare, vorrei fargli una vera intervista, con vere domande. Purtroppo in italia se c'è una (presunta) sudditanza di alcuni giornalisti nei confronti di Berlusconi, ci sono poi delle figure della "cultura": Benigni, Dario Fo, Saviano, Enzo Biagi, Celentano, Luciano Canfora, Sartori, Rodotà che sono considerati una sorte di "Santi" da tutta l'altra classe intellettuale sinistrosa. qualunque cosa dicano questi signori vengono presi per oro colato, nessuna cosa viene contraddetta, anzi se la contraddici sei o un servo di Berlusconi o sei un "controcultura". Sono considerati oracoli e quindi se si dice "l'ha detto Canfora" o "l'ha detto Saviano" equivale all'antico "ipse dixit" di Aristotele. Purtroppo questi secondo me sono veramente dei deficit dell'informazione italiana, tra cui i talk show di Fazio, Bignardi, Dandini con i soliti noti, con le solite domande accomodanti da salotto. La televisione e la Rai devono cambiare in tutti i sensi e penso che in un discorso sull'informazione anche questa sudditanza psicologica di fronte a questi intellettuali debba essere presa in considerazione.



mercoledì 20 ottobre 2010

Stanno succedendo un sacco di cose. Considerazioni


Porro-Arpisella

Nicola Porro è a mio avviso uno dei più bravi giornalisti italiani. Chi lo considera servo di Berlusconi non ha mai letto un suo articolo e parla solo per dare aria alla bocca. Per chi non lo sapesse scrive di economia (saltuariamente di politica) e non ha scritto nemmeno un pezzo sulla casa di Montecarlo (cosa che non lo qualifica nè positivamente nè negativamente). Il senso della telefonata era chiaro: Porro ha giocato sulla nomea del Giornale di "sforna dossier" per sfottere un po' Arpisella. E' chiarissimo da quelle telefonate che Porro all'inizio cazzeggia e che poi subentra del risentimento (che però è una questione personale, non de' il Giornale) contro Confindustria. Purtroppo i giornalisti di sinistra fanno finta di non capire perchè anche un bambino capirebbe. Vediamo come la vicenda si evolve. Fatto sta che da questa vicenda abbiamo imparato una cosa che se le intercettazioni sono usate così è necessaria una legge che le regoli cosa che attualmente non c'è. Il signor Porro in una parte della telefonata (non più fondamentale per l'indagine) parla in modo non lusinghiero (ma nemmeno tanto offensivo) dei suoi superiori cosa che potrebbe portargli dei problemi nella sua vita professionale. Il problema della Privacy torna in primo piano e sono indignato che nessuno l'abbia fatto presente nemmeno i tanti politici del centro destra che hanno difeso l'uso improprio delle intercettazioni.

Santoro-Masi
Ne ho già scritto. La questione è surreale, ma alla fine Santoro andrà in onda. Sarebbe bello vedere Annozero diretto da un altro. Forse Ruotolo, chissà se gli ascolti sarebbero gli stessi.

Saviano-Rai
Ovviamente i giornalisti de' il Giornale sono cani da guardia e spargitori di fango, gente che è lecito perquisire e mettere sotto inchiesta per inezie. Il signor Saviano invece si lamenta perchè la RAI non ha i soldi per alcuni compensi molto esosi (non stavamo nella più terribile crisi dal dopoguerra?). Dai titoli delle serate si capisce che Saviano di fronte alla prostrazione di Fazio avrà a disposizione diverse ore per monologhi contro l'operato del governo e contro il Giornale e oltretutto sarà anche lautamente pagato, come pagati pretendono di essere i suoi ospiti per fare le solite comparsate, per ripetere le solite gag e le solite battute. Già mi vedo Benigni che bacerà sulla testa pelata Saviano e sfotterà con due battute Fazio per poi passare ai soliti insuli mascherati a Berlusconi. Io sono del credo che i soldi se li meritano che si impegna, chi fatica, Benigni arriva come ospite in un programma non suo, non deve allestire compagnie, non deve fare prove, non deve fare scalette. L'impegno, il lavoro non c'è e quindi non ci devono essere nemmeno i soldi. Un altro conto è che fa guadagnare la RAI con la pubblcità, se questo discorso fosse sempre valido allora anche Berlusconi dovrebbe essere pagato visto che fa aumentare sempre gli ascolti delle trasmissioni in cui va.

Nuove elezioni, governi tecnici, leggi elettorali.

Per me il governo può e deve andare avanti. Non credo alle elezioni a marzo e non credo in governi tecnici. Le sorti dello scenario politico dipendono da Bossi e Berlusconi e Bossi e Berlusconi sanno benissimo che non possono ripresentarsi all'elettorato a mani vuote. Sono urgenti sia la riforma della giustizia che il federalismo fiscale, se il governo riuscisse ad attuarli entrambi penso che si sia fatto già moltissimo. Questi sarebbero risultati concreti con cui chiedere senza vergogna il voto agli italiani per fare altro. Vediamo come si comporterà Fini. Le elezioni non convengono nemmeno a lui e sa bene che la responsabilità di far cadere i governi portano conseguenze disastrose. Sono due riforme necessarie che ognuno nella propria coscienza dovrebbe saperlo.
La legge elettorale che c'è adesso è sicuramente perfettibile, ma non è la fonte di tutti i mali. Le leggi elettorali sono strumenti empirici. I problemi che hanno affrontato i due governi (eletti con questo sistema) non derivano dalla legge elettorale, ma da problem politici. Prodi aveva un'alleanza troppo variegata che al Senato riuscì a prendere qualche seggio di maggioranza nonostante il centrodestra avesse preso 400.000 voti in più. Quindi chi dice che la legge fu fatta per rendere il Senato ingovernabile dice una sciocchezza visto che oggi Berlusconi al Senato non ha problemi (perchè ha avuto una vera maggioranza), ma ce li ha alla Camera. Anche qui il problema è politico perchè c'è stata una divisione all'interno del PDL a causa di scelte politiche e personali. La legge elettorale con tutto il casino che c'è oggi non centra nulla.

Fiom e Pd

Per adesso il Pd è il partito divertente. Sono comici e fanno anche tenerezza per come si vanno a complicare nelle situazioni. Purtroppo però da ridere c'è poco, in Piemonte la Bresso sta facendo una pessima figura come pessime figure sono i tentativi da parte dei democratici di scongiurare le elezioni anticipate. Vogliono un governo tecnico che cambi la legge elettorale. Ma come? Dicono sempre che il problema principale in Italia è l'occupazione quando si parla di Montecarlo e poi si contraddicono così. Vabbè ma tanto siamo abituati. Ma io dico se vogliono veramente risolvere il problema dell'occupazione il loro primo desiderio dovrebbe essere quello di andare al governo il più velocemente possibile e cominciare a fare politica. Sai che stress se devi stare ad ascoltare i finiani, l'UDC e parte pure del PDL. Ma alla fine che puoi combinare?

giovedì 14 ottobre 2010

il furbo Michele e l'ingenuo Mauro

Sto vedendo Annozero. Come trasmissione non mi fa impazzire, però se al pubblico pace è giusto che la trasmissione continui ad andare.
Allora le mie considerazioni sul casino che si è sollevato dopo la sospensione di dieci giorni al conduttore.
Allora ripeto che Annozero, seppur faziosa, è condotta da un bravo giornalista, Santoro che ha qualche chiusura mentale che i giornalisti veramente bravi non hanno e che si circonda purtroppo di giornalisti mediocri. Adesso la trasmissione è sicuramente una con più successo di tutto il panorama televisivo (negli ultimi anni veramente mediocre).
Santoro è un po' un paraculo perchè quel vaffanculo è un affronto che nessuno si sarebbe preso. Perchè il signor Santoro come il Cavaliere si fanno giustificare tutto uno per lo share e l'altro per il voto degli italiani. E questo passi. Passi il vaffanculo. Masi è caduto nella trappola da ingenuo, troppo ingenuo. Ma cazzo in Italia appena si sposta una trasmissione di sinistra si grida agli attentati "alla libertà di stampa" e così. adesso dobbiamo sorbirci di nuovo la solita manfrina sul controllo dei media di Berlusconi. Tanto non succederà niente perchè Masi si renderà conto della cazzata che ha fatto. Poi certo continua ad essere sacrosanta la decisione di non fare i contratti a Vauro e Travaglio che non meritano i soldi del servizio pubblico.

mercoledì 6 ottobre 2010

vedendo programmi di "approfondimento"

Vedendo soprattutto Omnibus, Otto e mezzo ecc si nota che la classe politica italiana è accorto di argomenti, che ormai tutti studiano un copione e lo vanno a recitare più o meno bene in TV. Certo questa è una condizione permanente della politica (direte voi) e vi do ragione, ma ormai si sta aggravando.
Riporto alcune frasi che si ricorrono tra i politici in questi giorni

Esponente del PDL "Il paese ci chiede di governare e noi vogliamo governare, ma se non ci si riesce è meglio andare al voto. Sarebbe uno scandalo che si formasse una maggioranza parlamentare mettendo la maggioranza all'opposizione e l'opposizione alla maggioranza. Questo è un governo che ha risolto il problema dei rifiuti di Napoli, ha dato le case agli aquilani e ha arrestato 27 dei 30 boss mafiosi più pericolosi"

Esponente della Lega (le frasi dei leghisti cominciano sempre con un elogio o a Bossi o a Maroni) "questo è un governo che si attinge a fare la più grande riforma della storia della repubblica, il federalismo, ma se il governo si deve far logorare per andare avanti è meglio andare al voto"

Esponente del PD "Qui si parla di case, Montecarlo, cognati, repubblicani, UDC, parliamo di tutto tranne che i problemi reali del paese. Ci sono famiglie che non arrivano alla fine del mese, sempre più gente in cassa integrazione, la disoccupazione giovanile è al massimo. Questa maggioranza nonostante fosse la più ampia della storia della repubblica è al capolinea, noi chiediamo un governo di transizione che cambi la legge elettorale e poi non abbiamo paura del voto".

Esponente dell'IDV "Berlusconi non vuole andare al voto solo per paura dei processi, si parla soltanto dei suoi processi"

Esponente dell'UDC "Quello che sta succedendo in questo paese dimostra che questo bipolarismo ha fallito, i due grandi partiti dilaniati da liti interne sono lontani dai veri problemi del paese"

Esponente FLI "Noi sosteniamo Berlusconi fino all'ultimo giorno della legislatura, votiamo tutto quello che ci sta sul programma, andare alle elezioni sarebbe da dissennati. Però chiediamo più sensibilità su questioni come la legalità. Noi siamo d'accordo per un lodo che sospenda i processi di Berlusconi, ma siamo contro un provvedimento che farebbe finire centinaia di migliaia di processi"

domenica 26 settembre 2010

carlo al monte e simili

nonostante il paese, come ripete il personale del PD, stia attraversando e non abbia ancora superato la più grave crisi dal dopo guerra ad oggi, stiamo tutti a parlare di questo benedetto appartamento a Charlotte Boulevard. Proprio oggi Fini ha detto che se la casa risultasse essere di proprietà del cognato si dimetterebbe. Sono state dette parecchie cose in questi giorni ovvero che il fatto è stato tutto organizzato a tavolino dal premier per far dimettere il suo ormai avversario dallo scranno più alto di Montecitorio. Però ci penso da un po' già che c'era il buon Silvio non poteva trovare uno scandalo un po' più consistente? E' una cosa di così poco conto che trovo molto inversimile che possa essere stata organizzata dai cosiddetti "servizi deviati". E' plausibile che il Giornale avesse lo scoop da un po' di tempo e che l'abbia tirato fuori proprio dopo la cacciata di Fini da parte di Berlusconi. Per il resto sono solo manie complottiste degne del miglior Berlusconi. Sia chiaro a me della casa di Montecarlo me ne frega poco e i media (tranne il Giornale e Libero) ne hanno parlato, ma sempre sottolineando doverosamente (sono quisquille quste in confronto a Berlusconi che si tromba la D'Addario, quando per me le due cose quasi si equivalgono. Probabilmente la casa è del cognato perchè mi sembra moooolto improbabile che il Giancarlo avesse preso in affitto una casa guarda caso proprio quella di Alleanza Nazionale. Questa cosa salterà fuori e Fini ha tutto il diritto di restare al suo posto. Ci sono cose più gravi.
Comunque questa è l'ennesima dimostrazione che Fini non è più un uomo di destra, ha lasciato che la fica gli annebbiasse la ragione.
Per ultimo vorrei parlare di Grillo e della sua dichiarazione "secondo degli studiosi inglesi Dario Fo e uno dei sette geni dell'umanità". Prima di tutto vorrei sapere chi sono questi studiosi e perchè dovrebbero essere più attendibili visto che sono inglesi e poi soprattutto Dario Fo è uno dei sette geni tutti questi che posizioni occupano: Aristofane, Plauto, Menandro, Terenzio, Euripide, Sofocle, Eschilo, Cicerone, Seneca, Catullo, Lucrezio, Parmenide, Epicuro, Platone, Aristotele, Socrate, Eraclito, Anassagora, Ippocrate, Demostene, Plutarco, Eratostene, Archimede, Pitagora, Sant' Agostino, Giordano Bruno, Dante, Petrarca, Boccaccio, Omero, Ariosto, Tasso, Macchiavelli, Campanella, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Fidia, Voltaire, Cartesio, Spinoza, Leibniz, Newton, Galileo, Copernico, Ticho Brahe, Keplero, Berkley, Rousseau, THomas Hobbes, Shakespeare, Gassendi, Hollbach, Palladio, Piranesi, Vanvitelli, Kant, Hegel, Handel, Hyden, Mozart, Bach, Beethoven, Vivaldi, Volta, Coulomb, Rutherford, Bohr, Ampere, Michael Faraday, De Boussy, Leopardi, Foscolo, Pascoli, Goldoni, Moliere, Ghote, Metastasio, Da Ponte, Tirso de Molina, Dalambert, Turgot, Diderot, Necker, Bizet, Puccini, Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini, Dickens, Hugo, Balzac, Dumas, Defoe, Donne, Milton, Matisse, Mirò, Monet, Manet, Munch, Schele, Canova, Tiziano, Bernini, Borromini, Max Ernst, Braque, Duchamp, Gesù Cristo, Sant'Anselmo, Schopenhauer, Nietzsche, Kierkegaard, Freud, Einestein, Maxwell ecc ecc

giovedì 16 settembre 2010

Fini vs Berlusconi, cosa succede

Ci ritroviamo su questo blog dopo alcuni mesi. Come un po' tutti anch'io sono stato in vacanza, ho avuto il mio da fare. Le scuole sono ricominciate il 13, io non ci vado più, ma mi sento comunque in dovere di ricominciare con la mia attività su questo blog. Allora che succede? Berlusconi cade? E se cade si sbuccia il ginocchio o resta paralizzato per sempre? Fini lo spingerà platealmente o gli farà un infido sgambetto? Io sono l'ultima persona capace di rispondere a queste domande. Però sicuramente lo scenario è troppo ricco e variegato per potersi astenere da qualche considerazione.
La prima prima osservazione è che Fini è diventato un personaggio politico di primo piano a tutti gli effetti, deve quindi disfarsi da quell'aria da primo della classe (del tipo "la costituzione la so tutta a memoria"), da arbitro super-partes perchè ormai il tempo di pontificare è finito. E' arrivato il tempo di agire. Io è da aprile che ritengo che se veramente Fini crede a quello che dice, da uomo di destra, dovrebbe dimettersi da presidente della camera e far cadere Berlusconi. Per quelli di destra l'io e il proprio onore viene prima di tutto il resto. Invece fa quello che un uomo coerente non dovrebbe mai fare, su Caliendo si astiene cadendo nel ponziopilatismo più insulso, nell'ignavia più ignobile. Dice che voterà i cinque punti, ma tutti sappiamo che i cinque punti sono solo parole poi quando si passerà al lavoro nelle varie commissioni cominceranno a voler "discutere". Ma per Fini è più da irresponsabili bloccare un governo o andare alle elezioni? Per me le cose si equivalgono. Quindi basta con il teatrino Gianfranco, perchè più continui e meno diventi credibile. Ormai si è capito che punta al Colle. Come diceva bene Cossiga Fini è il vero politico, sempre su una poltrona, ma che non ha mosso mai un dito, mai una vera campagna elettorale. L'unica che ha fatto l'ha persa e d'allora ha campato sulle spalle di Berlusconi. Era così complicato aspettare tre anni per poi porsi come il nuovo leader del centro.destra? Evidentemente Fini ha altri progetti, per me è il Quirinale (mi fanno ridere quelli che ancora lo addittano come ex-fascista), però chissà cosa gli frulla in testa a lui e alla sua "compagna". Di sicuro però non ha le idee chiare.
A proposito di idee chiare, quelli più in bambola sono i democratici che stanno dando l'inevitabile prova che seppur un'alternativa a Berlusconi sarebbe la benvenuta a berlusconi non c'è alternativa. Prima di tutto la pochezza del Bersani leader è lampante dai discorsi che fa, dai suoi "piani politici"e anche dalla persona. Veltroni è invece un uomo molto povero di contenuti e idee, però diciamo che formare il partito democratico stile USA qui non era un'idea malvagia, ma ci sarebbe dovuto essere vero cambiamente. Perchè dovrei votare gente che sta in politica da decenni, che non si è mai messa veramente in gioco, che non ha mai sostenuto una vera campagna elettorale e che hanno fatto parte di governi anche del secolo scorso nefausti per l'Italia?
E poi che pena vedere i piddeini ripetere quasi allo svenimento la necessità di un governo tecnico che cambi la legge elettorale come se la legge elettorale fosse il problema più grave che adesso abbiamo in Italia. Sanno bene i democratici che con eventuali elezioni arriverebbero sotto il 25% con conseguenze gravissime per gli equilibri interni.
Come concludere? Il governo è evidente non è destinato a durare, nel caso cadesse però si dovrebbe andare subito alle elezioni, un governo tecnico sarebbe una porcata contro cui sarei disposto a scendere in piazza. Chi vince, chi prende più voti governa mi sembra molto semplice. Se la sinistra vince avrà tutto il tempo per cambiare la legge elettorale così da poter estirpare questo pericoloso cancro. Io sinceramente sono per le elezioni l'unica via possibile per cambiare completamente le carte in tavolo e dare spazio a nuovi scenari che sostituiscano questo panorama politico che ha sostanzialmente dimostrato di aver fallito in molte cose.

domenica 18 luglio 2010

Considerazioni sparse sulla situazione politica

Negli ultimi tempi ho scritto poco di politica sul Blog visto che ho offerto i miei articoli in esclusiva al giornale online diretto da Edoardo Vitale "Con il sale in zucca", ma come tutti gli organi di informazione e approfondimento politico ha chiuso per l'estate e quindi torno a disquisire sulla cosa pubblica in questo fantastico blog. Fantastico senza ironie, sono ormai quasi 5 mesi che ci scrivo e devo dire che ho acquistato una certa costanza rispetto al passato quando aprivo qualcosa per abbandonarla poco dopo.
Ma passiamo alla politica.
Si parla di tanto di governo di larghe intese di fronte a una maggioranza sconquassata al suo interno da una parte dalle rivendicazioni dei finiani che si presentano come portatori del vessillo della legalità e dalla questione morale che ha portato alle dimissioni dei vari Scajola, Brancher, Cosentino e sta mettendo in pericolo la carica di coordinatore di Denis Verdini.
La situazione è grave? Questa P3 di cui si parla tanto è veramente una setta che lavorava a un piano eversivo per impossessarsi del potere?
Diciamo che su questione P3 sono più propenso a chiamarli 4 pensionati sfigati come dice Berlusconi che un manipolo di attentori alla vita della repubblica.
Le indagini sono in fieri quindi non mi sento di esprimere giudizi definitivi, ma una cosa è certa: su quattro cose che si erano proposti sono riusciti a farne solo una, mettere Marra a presiedere la corte d'appello di Milano. Per tutto il resto mi sembra che si stia creando un grande polverone per un imprenditore, un assessore e un geometra che volevano farsi belli agli occhi dei potenti però riuscendoci male. Un'inchiesta un po' ridicola che i giornali cavalcavano visto che su altri fronti non si riesce a smuovere nulla. I vari giornalisti di inchieste giudiziare si vogliono lasciare a non far nulla? Vogliamo far mancare l'aria a Travaglio?
Al di là però di questa inchiesta (vedremo come andrà a finire) sicuramente nel Pdl si sta rompendo qualcosa, Belpietro dice addirittura che c'è aria da fine regime. Forse "fine regime" è un tantino esagerato. Ma sicuramente qualcosa sta cambiando e qualcosa deve cambiare. Il primo che deve pagare per questo vero o montato pasticcio è Denis Verdini. Berlusconi se ha a cuore il partito dovrebbe rimuoverlo seduta stante dal coordinamento. Verdini non è stato ancora condannato a nulla, ma è sotto inchiesta in diverse indagini e si sa che per come oggi i giornali impostano le notizie Verdini è un criminale e così è per gran parte dell'opinione pubblica. Verdini andrebbe subito rimosso per "difendersi meglio". Certo sarebbe la quarta dimissione nel giro di tre mesi, ma si fa di tutto per tenersi la faccia pulita.
Le soluzioni iniziano quindi dalle dimissioni di Verdini dopo di che si deve andare avanti con questo governo. A chi in questo periodo fa ventilare ipotesi di governi di transizione rispondo con una semplice questione tecnica. Bersani con chi lo vorrebbe fare il governo? PD, IDV, UDC e finiani. Allora prima di tutto bisogna vedere se i finiani sono disposti a far cadere il governo ed entrare in un calderone di partiti e uomini che fino a qualche mese fa li insultavano chiamandoli fascisti e berlusconiani e poi questi finiani sono abbastanza per far cadere il governo? Non credo, Berlusconi potrebbe governare anche senza i finiani, certo la maggioranza sarebbe ridotta e molti senatori e deputati dovranno dire addio ai caffè e alle chiaccheratine durante le votazioni.
Quindi escludo sia l'ipotesi di un governo di larghe intese che una caduta effettiva del governo. Le uniche soluzioni sarebbero che Berlusconi decide di finire qui il suio IV governo e tornare a votare. Il destino del paese è sempre nelle mani di Silvio il cavaliere errante. Non ci sono cazzi, i vari Bersani, Casini, Vendola, Di Pietro sono totalmente impotenti.
E che elezioni sarebbero? Fini e i suoi con chi andrebbero? Si aprirebbero scenari molto interessanti (per me fantapolitici) che metterebbero in crisi il bipolarismo. Se Fini va a fare il terzo polo con Rutelli e Casini si creerà un bel pasticcio. Non credo che questo avvenga, non credo nemmeno all'eventualità delle elezioni. Il governo sta affrontando è vero delle difficoltà, ma superata l'estate Fini e Berlusconi faranno un accordo e si andrà avanti con questa maggioranza.
Tornando invece alla questione PDL penso che una parziale soluzione sia nel fare un coordinatore unico che si presenti poi nel 2013 come candidato premier. Un nome che faccio è Maria Stella Gelmini, una ministra giovane e capace che per questa riforma dell'università sta incontrando resistenze, ma anche diversi elogi. Candidare una fresca quarantenne alle prossime politiche potrebbe essere un grande smacco per la politica finta giovanilistica e femminista del PD.
Berlusconi però deve finire questo mandato perchè nolenti o volenti ha vinto le elezioni e le ha vinte per governare fino al 2013. L'opposizione può dire quello che le pare, ma il verdetto delle urne all'epoca è stato chiaro e la costituzione dice che un governo resta in carica per cinque anni. Si aprono tre anni in cui Berlusconi deve trovare un equilibrio interno con Fini, epurare condannando coloro che hanno perseguito i loro affari e far uscire il paese dalla crisi. Io penso che possa farcela.
PS intanto la Bresso fa ricontare i voti in Piemonte. Solo il silenzio può esprimere quanto sia disgustato.

martedì 13 luglio 2010

Le mie pagelle sui mondiali

Spagna 8
Con una rosa quasi identica a quella campione d'Europa gioca il minimo indispensabile per vincere partite facili con avversari non irresistibili. I campioni però si vedono nei momenti cruciali e con Germania e Olanda non ha demeritato

Olanda 8
Finalmente un mondiale all'altezza. L'Olanda quest'anno era obbligata ad andare bene visto che ha i due giocatori attualmente più forti del mondo che oltretutto si sono sfidati nella finale di Champions. Grande sfida contro il Brasile, bella battaglia con L'urugay troppo paurosa e sprecona con l'Olanda

Germania 9
Questa squadra ha futuro, è arrivata al mondiale senza nessuna aspettativa, si era la Germania ma nessuno ci avrebbe puntato prima del mondiale. Uno spettacolo per gli occhi, veloci, si trovano a memoria, un gruppo solido con grandi individualità. In due partite fa tanti gol quanti la Spagna in tutto il torneo. peccato per la semifinale, forse ha peccato un po' d'inesperienza e l'assenza del suo uomo chiave Müller.

Urugay 7
Sfrutta un girone facilitato da una Francia inguardabile e poi arriva alle semifinali sfruttando un tabellone facile. E' aiutata dalla fortuna contro il Ghana, ma alla fine fa piacere vedere questi padri del calcio e del mondiale andare così tanto avanti. Forlan non è bello da vedere, ma è proprio forte.

Argentina 6
Troppe lodi all'inizio, troppe critiche alla fine. Paga un sovrannumero di solisti (Messi, Aguero, Pastore, Di Maria, Tevez) e di attaccanti. Passa un girone facile senza patemi, vince non proprio in scioltezza contro il Messico capitombola esageratamente contro i teutonici. Mi dispiace per Maradona. Messi dimostra di non essergli all'altezza

Inghilterra 4
Non avrebbe meritato nemmeno di passare il turno, e menomale che Larronda non ha visto il gol. Squadra vecchie, senza idee, non vedo un grande futuro per questa nazionale. Mi dispiace per Capello, ma il buon Fabio ha sempre mostrato la solita debolezza nel preparare i tornei a scontro diretto.

Ghana 6,5
Non fa un grande gioco, segna prevalentemente su rigore. Gioca male anche contro gli Stati Uniti, ma è abile a colpire al momento giusto. Peccato per il rigore, sarebbe stato bello vedere un'africana in semifinale.

Italia 3
SOno clemente. Tutto sbagliato, non mancava Cassano, mancava un modello tattico e un 11 titolare. Non si può sempre cambiare le carte in tavola. Si osservi la Spagna che punta solo su un gruppo.

Francia 2
Avvisaglie del disastro si erano già avvertite all'Europeo. Menomale per loro che Domenech è andato via. Con un allenatore serio la Francia può tornare protagonista

Brasile 5
In ogni mondiale tifo contro i verdeoro. Quest'anno hanno offerto pochissimo spettacolo. Gli mancano i solisti di qualche anno fa che facevano fare il salto di qualità Robinho è bravissimo, ma non è un fenomeno, Kakà è quasi diventato un ex giocatore, Luis Fabiano anche lui bravissimo, ma ci sarà un motivo per cui è restato al Siviglia.

Paraguay 6,5
Messico 7


sabato 10 luglio 2010

perchè l'anno prossimo non voglio marco travaglio alla Rai

Ho sempre pensato che Marco Travaglio fosse uno stronzo, ma diciamo nel termine positivo, un cazzuto con la sua bella dose di malevolenza, ma sicuramente lo consideravo una persona intelligente. In questi giorni però mi sta venendo il dubbio che non sia nemmeno tanto intelligente.
Per prima cosa il signor travaglio ha la faccia-tosta di autodefinirsi un liberale quando nell'ultima disputa tra operai e Marchionne si è chiaramente schierato dalla parte dei primi. Sicuramente non poteva schierarsi dalla parte in cui si schieravano alcuni esponenti del centro destra o per dirla alla sua maniera alcuni esponenti del berlusconismo militante. Per carità le ragioni degli operai sicuramente erano legittime, ma un liberale sicuramente tra un imprenditore lodato fino al giorno primo e degli operai che non si sono contraddistinti per una grande professionalità dovrebbe sicuramente schierarsi per il primo. Ma su questo aspetto si può anche soprassedere.
La cosa che veramente mi ha lasciato sgomento è stato un suo articolo che commentava l'eventualità di uno sciopero dei giornali. Marco il torinese era dubbioso perchè? Non si interrogava mica sull'aporia di uno sciopero che blocca l'informazione contro il bavaglio, ma i suoi timori stavano nel fatto che il giorno dello sciopero i giornali come Libero, il Tempo, il Foglio e il Giornale, CRUMIRI-BERLUSCONIANI avrebbero avuto campo libero per dire tutte le loro cose. Il signor Travaglio prima di tutto dovrebbe lavarsi la bocca prima di giudicare due grandi giornalisti come Vittorio Feltri e Giuliano Ferrara (dico GRANDI e non ho nessuna remora). Poi diciamo che posso accettare la definizione berlusconiano per il Giornale (anche se ho i miei dubbi), ma Travaglio dovrebbe leggersi sia Libero che il Foglio per vedere che non sono affatto schierati dogmaticamente dalla parte di Berlusconi. Il Foglio è un grande esempio di giornale liberale che porta avanti definite linee ideologiche e politiche. Travaglio non voglio insultarti, ma ti consiglio di acquistare il Foglio per imparare come si fa a scrivere, a fare"vera" informazione e poi ti accorgerai che i quadernini dove leggi la solita poesia del giovedì sera non sono la fonte della Verità.

sabato 3 luglio 2010

i salotti in piazza dei radical chic

Ah che bella ma manifestazione di piazza Navona. Che esempio di civiltà, di correttezza, di senso dello stato. Che belle queste manifestazioni a cui incontri sempre gli stessi che sempre con la stessa foga e partecipazione portano avanti le grandi battaglie contro questa dittatura berlusconiana che incombe. La libertà di stampa e di indagine sono in pericolo, presto tutti in piazza in difesa di questi diritti che non appartengono a una parte politica, ma sono di tutti cittadini.
Poi però peccato che le piazze anche quando dovrebbero portare avanti diritti che spettano a tutti si riempono di bandiere con la falce e il martello, dell'IDV, dei vari giornali d'opposizione(mi spiegate il senso di uno striscione su sopra scritto "L'Unità"?Purtroppo è un vizio quasi stantio della classe "intellettuale" italiana. Le battaglie politiche non si possono condurre solo con il senso civile, è meglio schierarsi, è meglio portare in piazza politici e bandiere.
Perchè un cittadino che vota PDL ed è contrario a questa legge dovrebbe partecipare a queste manifestazioni? Si combatte per dei diritti sacri per carità, ma poi c'è sempre la stoccatina al conflitto d'interessi, al premier/dittatore, a Dell'Utri e agli eroi di Dell'Utri. Perchè nessuno ha contestato gli aitanti politici democratichini che questa legge l'hanno approvata tre anni fa in parlamento e ce l'avevano nel programma? E' così corta la memoria politica? Perchè nessuno è insorto durante la scorsa legislatura davanti alla Legge Mastella o di fronte a una proposta di Veltroni (che anche nei dibattiti della campagna elettorale ribadiva la necessità di non far più pubblicare le intercettazioni sui giornali).
La cosa però che mi spaventa e spavena tante persone civili e liberali è quel motto che è un vero attentato allo stato democratico e liberale "intercettateci tutti, ma non imbavagliateci". Siamo veramente a questo punto? Diceva bene Piero Ostellino sul Corriere che ormai gli italiani abituati al fascismo per conservarsi un diritto sono pronti a sacrificarne un altro.
Questa legge così com'è comunque non è una buona legge. Invece però di fare il vittimismo "con questa legge non si saprebbe questo, con questa legge non avrei scritto il mio libro ecc ecc" bisognerebbe guardare con speranza alle prese di posizione di Fini e di Napolitano. Ci sono gli spazi per delle buone modifiche. La legge comunque non è forse urgente, ma è comunque necessaria. I tanti che manifestano in questo periodo dovrebbero ammettere che in Italia c'è una vera e propria anomalia per quanto riguarda le intercettazioni e invece questo problema come il diritto alla privacy passa in secondo piano.
La manifestazione dell'altro giorno quindi non è stata dettata dall responsabilità civile, ma da calcoli politici. E' stata l'ennesima manifestazione contro Berlusconi come d'altronde fu quella buffonata dell'anno scorso a favore della libertà di stampa.
Fare le vittime adesso ripeto non serve a niente e per l'ennesima volta politicizzare la piazza fa allontanare da questa battaglia gente che forse è contraria a questa legge, ma che sicuramente non accetta di finire nel solito calderone delle manifestazioni dell'intellighezia romana. Per una volta i vari Bersani, Bertinotti, Di Pietro, Sassoli, Melandri, Saviano non se ne possono restare a casa?

martedì 22 giugno 2010

La sinistra comunque vada perderà un idolo

Eh si ieri a denunciare Di Pietro non è un Berlusconi qualunque e nemmeno Feltri, ma Elio Veltri suo ex alleato e fondatore di quel gran partito che è l'Italia dei Valori. Il giornalista-politico accusa l'ex pm di aver dirottato alcuni finanziamenti al partito a un'associazione privata. Di Pietro smentisce dicendo che è sempre la solita storia da cui è stato assolto altre volte e ciò che anima il povero Veltri è soltanto spirito di rivalsa di uno sconfitto.
Qua si apre un bel dilemma per l'elettore medio del PD che pende dalle labbra di Travaglio (). La posta è in gioco è troppo alta perchè se Veltri avesse ragione e Di Pietro fosse condannato allora verrebbe meno uno degli oppositori più feroci di Berlusconi. Ma come? Colui che predicava moralità da tuti i pori si prendeva per sè i soldi di partito? Verrebbe meno tutta la sua figura politica. In caso contrario Veltri sarà condannato per diffamazione e chi è Veltri? Veltri è un simpatico politico che prima stava con Craxi poi è andato nell'Ulivo. Il signor Veltri però ha scritto un libro insieme con Marco Travaglio che fece molto discutere: L'Odore dei soldi in cui s'indaga nel passato di Silvio Berlusconi per rintracciare le cause della sua immensa fortuna. Nel caso che Veltri fosse condannato come diffamatore, dovremmo cominciare a dubitare anche delle sue tesi esposte nei libri di qualche anno fa?

sabato 19 giugno 2010

La Contraddizione parte 1

La contraddizione ha sempre giocato un ruolo determinante all'interno delle dispute filosofiche e potremmo dire che il nostro rapporto con essa è qualcosa che ci condiziona nella vita di ogni giorno in modo non indifferente.
Inizierò qui un piccolo excursus attraverso la storia della contraddizione nel pensiero per poi soffermarmi nella seconda parte in una disamina del nostro rapporto nella vita pratica con la contraddizione. Abbiano i miei indulgenti lettori la pazienza di aspettare non più di 48 ore per avere dello scritto una lettura esaustiva.
Il primo a dare uno statuto logico alla contraddizione fu il buon Aristotele che però appena ci si misurò la bandì dalla logica come uno dei mali più nocivi per il pensiero puro. O affermi che A è vera è non A è falso o l'inverso, ma il terzo non è dato non puoi salvare tutti e due. Ad esempio da piccoli siamo spesso chiamati a decidere tra patatine e gelato, coca-cola o Fanta. Scegliere una delle due vuol dire eliminare completamente l'altro senza appello o cassazione.
Il principio di non contraddizione è stato assunto come verità incontestabile da tutta la filosofia successiva. Come poterlo mettere in dubbio? Se io voglio sia A che non A non posso farlo? A molti sembrava un'ingiustizia e quindi arrivò Hegel. Il filosofo di Stoccarda ripensò la contraddizione elevandola a momento fondamentale del processo dialettico. Un dato, un parziale non può crescere se non entra in contatto con il suo opposto, se non si nega, se non si ribalta nella sua negazione. Prendere solo A vuol dire relegare A nella sua parzialità, vuol dire limitarlo. Solo entrando in non A può veramente crearsi qualcosa di nuovo. Il bello però è che anche non A deve incontrare A in una tensione bipolare.
Hegel ha sicuramente rappresentato una svolta per ogni filosofo o pensatore che vuole smascarsi da posizioni troppo estremistiche, ma che non vuole nemmeno porsi su una via di mezzo. La dialettica afferma nello stesso tempo sinistra, destra e centro (diciamo un Mastella anti-litteram, si lo so la battuta è penosa), ma non in un miscuglio indefinito, ma in una sintesi in cui le differenze si delineano nitidamente (il bambino potrà finalmente prendere il gelato al gusto di patatine fritte, si lo anche questa lo è).
L'idea è bella, affascinante. Che fico scelgo tutto In qualche modo Hegel non fa però che rielaborare in chiave moderna quello che era stato il pensiero dei due più grandi sophoi dell'antichità Anassagora di Clazomene e Eraclito di Efeso. Il primo affermava che tutto è in tutto. Tutto è formato da semi, ogni cosa ha una predominanza di un seme di un certo tipo, ma ha anche in sè tutti gli altri tipi di semi. Tutti questi altri tipi di semi possono essere colti soltanto con il Nous, con l'intelletto. Cosa che non si discosta molto dal pensiero Hegeliano dove l'attore che opera nella dialettica è appunto la ragione (Vernunft in senso stretto come contrapposto a Verstand). Stessa cosa diceva anche Eraclito, il mondo è un'armonia di opposti, cogliere questa armonia è compito del Logos (che è un altro modo per dire ragione).
Come già detto la soluzione hegeliana sembrava molto fica (affianciata a quella bella stronzata di tutto ciò che razionale è reale) e devo dire che secondo me su un piano teorico-specultativo funziona. Quando si parla di essere e non essere, di divenire, di Dio, di coscienza non si può prescindere dalla dialettica hegeliana. Ma cosa succede nella vita pratica di tutti i giorni? Siamo veramente in grado di salvare tutto in una grandiosa sintesi da cui poter prendere tutto ciò che ci serve appena ne sentiamo il bisogno?
Un filosofo danese, uno dei più grandi pensatori della storia: Søren Kiekegaard non la pensava proprio così. Per il maestro l'uomo è sempre davanti a un aut aut (o scegli le patatine o il gelato non ci sono cazzi ed è inutile che tenti di commuovere mamma con gli occhi lucidi). La scelta è sempre qualcosa di irriducibile. Se si sceglie qualcosa dobbiamo essere consapevoli che indietro non si può tornare, abbiamo imboccato una strada e dobbiamo proseguire su questa finchè ci reggeranno i piedi. L'uomo è un essere imperfetto e questa imperfezione, questa impotenza derivata dallo scoramento di trovarsi ogni volta davanti a un bivio la si può cogliere nella sua vasta portata soltanto al confronto con l'infinita potenza di Dio. Dio non è buono, anzi fa di tutto per metterti in difficoltà. Tu devi proseguire imperterrito sperando solo nella fede. Abramo rappresenta colui che è posto di fronte a una scelta drammatica (uccidere il proprio figliuolo o disobbedire al creatore?). E chi l'ha messo nella merda sempre lui, l'altissimo.
Ho dato qui un rapido panorama su alcune considerazioni filosofiche, ma come ci relazioniamo noi comuni mortali con la contraddizione? Il cambiare idea in che misura può essere considerato una contraddizione. Qual è il confine che separa queste due istanze? E' grave nel mondo di oggi cadere in contraddizione? A domani il proseguo, siate pazienti.

mercoledì 16 giugno 2010

Il PD e i giovani

Nella scorsa settimana il professore di Bologna, Romano Prodi in un'intervista a Repubblica TV (altro che Santoro questa sì che è faziosa) ha detto che i giovani devono prendere a calci in culo i vecchi bacucchi che stanno nei punti chiave del potere perchè sennò questi non se ne andranno mai
E' scoppiato subito un caso: Bersani ha risposto stizzito elencando tutti i quarantenni nei vari consigli regionali, provinciali e comunali. Una scenetta a dir poco patetica.
Questi giovani dove sono? Voi li vedete? Ai congressi parlano soltanto i vari Rosy Bindi, D'Alema, Veltroni, Franceschini. Nei talk show sempre le solite facce. L'unico che un po' si affaccia sulla scena è Civati che sosteneva la mozione Marino e quindi non penso stia tanto simpatico al buon Pierluigi. La Serracchiani è andata tanto di moda, ma è finita nel dimenticatoio (ah si è vero sta portando avanti le battaglie in Europa). Renzi? Vi prego se le sorti del centrosinistra sono nelle mani del bamboccione fiorentino allora Berlusconi può affittarsi Palazzo Chigi per altri quindici anni, può morirci pure.
Il problema è che tutto il sistema in Italia è malato a partire dall'età in cui qualcuno si considera giovane. Quarant'anni? Ma siamo matti? E uno prima che deve fare? Quindici anni in sezione a dare volantini? Beh mi sembra molto grave, i quarantenni rappresentano ogggi come oggi una delle classi peggiori, bisogna mandare avanti i veri giovani i ventenni. Purtroppo invece i vertici dei vari partiti di fronte a proposte che non provengono dal proprio entourage fanno buon viso a cattivo gioco. Ti accolgono tutti disposti per poi lasciarti nel dimenticatoio dei "chiedenti favori". Tutti a riempirsi la bocca con questi giovani. Avete voi le redini del potere? Perchè non si vedono? Certo bisogna anche ammettere che di giovani con idee, che vogliano mettersi in gioco se ne trovano pochini. Ormai la polarizzazione tra menefreghisti e attivisti estremisti si divarica in maniera sempre più drammatica. Bersani trova una soluzione, per il bene del PD, per il bene dellitaglia.
PS Ma Prodi non doveva fare il nonno? Eviti la prossima volta queste sparate populiste così non devo sprecare tempo per postare articoli inutili.

sabato 12 giugno 2010

Perchè sono contro la legge sulle intercettazioni

Ormai non si parla altro, i giornali impazzano dei racconti al Senato sulle continue trattive, sulle prove di forza dell'IDV, sulle astensioni del Pd, sul voto di fiducia, scontro Fini-Schifani, Fini-Berlusconi. Di Pietro e Orlando denunciano la dittatura, il PD annuncia il Vietnam. 75+3, 75+2, multe, sanzioni, segreti istruttori, violazioni, privacy, giustizia, indagini, mafia.
La situazione sta diventando incandescente. Sembra quasi che le opposizioni diano il proprio tacito assenso sulla manovra, per dare una battaglia così cruenta sulle intercettazioni. Perchè sulle intercettazioni si gioca forse la partita più importante. Alla fine sulla manovra le opposizioni faranno le solite polemiche che non portano a nulla con le classiche frasi di circostanza "a pagare sono sempre gli stessi, no a tagli orizzontali" e quelli del governo a rispondere con la solita manfrina "non abbiamo messo le mani nelle tasche dei cittadini". Alla fine sulla manovra non si può dire molto ed è per questo che l'opposizione si scaglia con cotanta virulenza sul ddl intercettazioni. La posta in gioco per il PD e IDV è la legalità, la libertà d'informazione. Se passasse la legge adesso nessuno sarebbe restio a proclamare di essere in una vera e propria "dittatura". Il polverone si sta alzando. Di Pietro sarebbe quasi disposto a farsi intercettare e a far pubblicare delle intercettazioni mentre fa sesso telefonico con la moglie per dimostrare che la privacy è un falso problema.
Questo inneggiare alla privacy mi fa vomitare. I cittadini di cui si difenderebbe la privacy sono i ricchi, i potenti, i corruttori, gli imprenditori di salotto (a questo proposito rimando all'editoriale di oggi del Corriere di Ernesto Galli della Loggia che ho condiviso a pieno). Se in mezzo a una telefonata in cui questi loschi individui parlano dei loro loschi affari devo anche venire a conoscenza di come sta una loro amica in comune o come hanno passato la sera precedente non me ne frega niente, non è quello a cui guardo, a cui ripongo la mia attenzione. Io esigo sapere come il ministro Scajola si è comprato la casa, esigo sapere come il signor Di Pietro si è procurato gli appartamenti. Voglio essere informato. Della mia privacy non mi preoccupo, o almeno non me ne preoccupo fino a che non commetterò nulla di illegale. Chi commette un reato deve mettere in preventivo che la sua privacy può essere violata. In questa legge ripeto si difendono i diritti di pochi eletti, della cricca. E' un brutto segnale da parte del governo. La gente deve sapere cosa succede nel palazzo dei potenti. Già ne sappiamo molto poco così ne sapremo ancora di meno. Io non confido in Gianfranco Fini che ha dimostrato di non sapere prendere il toro per le palle, di essere alla fine subordinato più di altri a Berlusconi. Se il ddl uscito anche dalla camera sarà quello del Senato non penso che il capo dello Stato sia obbligato a firmarlo. Non è una legge urgente, non è qualcosa di sentito dai cittadini. Nessun operaio, nessun bottegaio, nessun artigiano è stato mai intercettato. Perchè si vuole spacciare questa legge in difesa della privacy dei cittadini? Quali cittadini? La gente normale non è mai stata intercettata e di questa legge se ne strafotte i coglioni. Forse se ne strafotterebbe anche nel caso in cui passasse e questo è grave ma conosciamo l'Italia.
Che il Parlamento si impegni nella manovra e nel disegno di legge sulla corruzione che mi sembrano molto più importanti. Berlusconi ormai dimostra molta della sua debolezza. Tremonti, Fini, Bossi i pezzi forti del partito sembrano indifferenti alla legge sulle intercettazioni. Gli unici che sembrano affannarsi sono quei due poracci al senato di Gasparri e Quagliariello. Vedremo come va l'iter alla camera. La maggioranza però non può fare orecchi da mercante la situazione sta diventando insostenibile. Berlusconi o ci mette la faccia e va in TV a spiegare la legge accettando un feroce contraddittorio oppure rischia perchè, ripeto, non è più quello di prima e secondo me la gente lo sta percependo.
La legge resta sbagliata, ma sapere che la legge Mastella approvata alla Camera nel 2007 praticamente da tutti (destra, sinistra, comunisti, verdi, fascisti) mi fa vomitare. Tutti questi sinistroidi che adesso inneggiano alla libertà di stampa e d'indagine avevano votato a favore di una legge identica a questa, che vietata la pubblicazione degli atti anche quelli non coperti da segreto e delle intercettazioni fino alla fine delle indagini preliminari, prevedeva sanzioni per gli gli editori. Questo dimostra come il PD sia un partito ridicolo. Almeno il centrodestra resta coerente.

lunedì 7 giugno 2010

Grazie Francesca

L'altro giorno questa donna ha conquistato il secondo torneo più prestigioso del circuito. La sua è un'impresa storica: è la prima donna italiana a vincere un titolo dello slam, titolo che contando anche i tornei maschili mancava all'Italia da più di trent'anni. Devo dire che ho sempre creduto che la Schiavone fosse una forte giocatrice, ma non mi sarei mai aspettato una vittoria a questi livelli. Pensavo già che la conquista dei quarti fosse un grandissimo risultato, ma le sorprese si sono susseguito a ritmo impressionante: semifinale, finale. Tutto completamente inaspettato. Prima della finale avevo poche speranze che l'italiana uscisse vincitrice un po' perchè la Stosur aveva eliminato forse le migliori tenniste in circolazione(Henin, Williams, Jankovic) e un po' perchè mi accompagnava un disincanto che deriva dal fatto che conosco i miei connazionali e il loro "accontentamose". Francesca invece non si è accontentata di un risultato già di per sè storico, ma ha condotto una grandissima partita in cui ha sbagliato pochissimo. La Stosur si è dimostrata fortissima, ma quand'era sotto pressione ha sbagiato troppo cosa invece che la Schiavo non si è mai concessa. Assistere a un'italiana che conquista il Roland Garros è un'emozione non da poco soprattutto da parte di uno come me che segue il tennis da tanto tempo e deve fare i conti con un'ital-tennis che lascia molto a desiderare.
I maschi devono prendere spunto da questa donna. Non è possibile che i tre italiani presenti nell top 100 (tutti oltre la sessantesima posizione) non abbiano nemmeno vinto un torneo Atp. Il tennis maschile si deve dare una svegliata e deve farlo in fretta. L'Ital-tennis in rosa con la Pennetta sempre nella TOP ten e le altre come la Garbin, la Vinci o la Errani che si danno da fare è uno dei vanti dello sport italiano. Non vorrei essere pedante e ripetitivo, ma i veri fenomeni italiani sono tutti femminili (Pellegrini, Vezzali, Filippi). Anche gli uomini raggiungo risultati importanti, ma non si riconfermano.
Questo Roland Garros ha comunque fatto intravedere qualche spiragllio di luce anche per quanto riguarda il tennis maschile. Fognini è riuscito a battere l'idolo di casa Monflis in una maratona di cinque set divisa in due giorni. Però anche lì il maschio non ha riconfermato l'impresa per andare a perdere malamente da Wawrinka.
Ma chissene frega aver portato comunque a casa il trofeo da parte femminile è un risultato storico di cui tutti dovremmo essere orgogliosi. Speriamo però che la Schiavone non si accontenti e cerchi di strappare risultati importanti anche a Wimbledon e agli Us Open. Questa donna può dire ancora molto. Ha, è vero, una certa età, ma in tre anni si possono fare molte cose e sono sicuro che Francesca qualche soddisfazione se la toglierà di sicuro. Intanto però godiamoci questo momento sperando che sia d'auspicio per i mondiali e per tutto lo sport italiano.
PS Secondo me la Pennetta un po' rosica

venerdì 4 giugno 2010

Silvio fatti da parte, vogliamo Tremonti dittatore

Prima di tutto chiarisco il senso di "dittatore" del titolo. Già vi vedo gente democratica e repubblichina inorridere davanti a un termine che non fa che rimandare alle grandi sciagure, agli uomini malvagi (Pinochet, Videla, Hitler, Stalin (un po' meno), Mussolini, Mao (molto meno)). Chissà poi perchè gli uomini malvagi ci sono solo nel novecento. Nessuno ha mai condannato un antisemita alla pari di Hitler come Ferdinando il Cattolico. Ma parliamo d'altro.
Per "dittatore" intendo quella carica della Roma repubblicana. Quella figura autorevole al quale per sei mesi venivano assegnati tutti i poteri per riportare l'ordine o per fronteggiare delle situazioni complicate. In questo momento di crisi finanziaria, politica, economica, morale quale uomo come il buon Giulio per portare ordine e far approdare la nave Italia al porto dei parametri di Maastricht, al porto di un debito pubblico al meno del 100%?
Avevo pensato a un Giulio presidente del consiglio e ministro dell'economia, ma analizzando il carattere del ministro (grazie anche all'aiuto di un pregievole articolo di Veneziani sul Il Giornale) è abbastanza probabile che sia restio a consegnare ad altri i poteri del governo. Un Tremonti quindi plenipotenziario che mandi a casa anche Napolitano che è ora che faccia il nonno.
Berlusconi ormai ha fatto il suo tempo, purtroppo dalle ultime uscite si vede che sta invecchiando male. Per prendere spunto da un'osservazione di Ferrara la parte più scorbutica sta prendendo il sopravvento sulla parte più liberal e cazzara quella per cui tutti lo apprezzavamo. Berlusconi ormai si fa vedere poco, parla poco ed è costantemente incazzato. Certo gli alleati non lo aiutano tra Fini, Bertolaso, Scajola ognuno gliene combina una al giorno. L'ultima uscita a Ballarò è stata giusta per quanto riguardava rettificare su quanto detto da Giannini, ma poteva benissimo evitare di scagliarsi sul povero Nando. Basta ripetere che ha il consenso del 62% tanto non è vero (ciò non vuol dire che non abbia un consenso alto, ma queste cifre sono improponibili). Purtroppo Berlusconi per essere amato deve uscire allo scoperto tra la gente ed essere se stesso sennò se sta rintanato a palazzo Grazioli vediamo sempre le solite foto sui giornali dove sta perennemente imbronciato. Tremonti al momento è l'uomo giusto per prendere il testimone di Silvio. E' il suo esatto opposto, ma ha in comune con il CAV. il non essere un politicante. E poi diciamolo che vederlo a Ballarò e ad Annozero tenere testa a tutti senza cedere un momento, soppiantando Bersani che ormai è un disco rotto. E' come fare due trasferte vincenti al Bernabeu e al Camp Nou. Uno come Tremonti che metta mano su tutto non sarebbe male. E' uno dei primi ministri della storia d'Italia che sta finalmente lasciando passare il messaggio "lo stato non è un rifugio per disoccupati". Finalmente enti che abbiamo solo noi in Italia sono spariti e ad altri è stato ridotto fortemente il budget. La gente deve smetterla di pensare che lo Stato sia un bancomat o un qualcosa che elargisce denaro e posti di lavoro. Il liberismo non ha ancora perso è solo in una fase di rimpasto, sorgerà e sarà più forte di prima.
Nel frattempo per traghettarci dall'altra parte del fiume (potrebbe essere lo Stige chissà) deve essere il buon Giulio che è l'unico in Italia a sapere che fa e perchè lo fa.

mercoledì 2 giugno 2010

Ballarò 01/06/2010

Come sapete ieri a Ballarò c'era il ministro dell'economia Giulio Tremonti per discutere della manovra e in studio erano presenti Morando (PD), Mentana (il trombato in cerca di sistemazione), Bonanni (CISL) e Massimo Giannini (Repubblica). Quando il buon Giulio ha cominciato a parlare delle nuove misure contenute nella manovra per fronteggiare l'evasione fiscale il signor Giannini ha subito ribattuto che quelle proposte non erano credibili da parte di un capo del governo che qualche anno fa aveva incitato all'evasione fiscale. Tremonti ha cercato di ribattere, ma si vedeva che non gliene fregava nulla. La cosa però non poteva essere tollerata dal CAV. che ha chiamato in diretta, ha detto che Giannini mentiva, che lui è il primo contribuente d'Italia (con le relative faccette di Giannini). E poi per finire in bellezza ha detto anche che i sondaggi della IPSOS erano fasulli.
Le mie considerazioni.
Giannini ha dimostrato ancora una volta (e credetemi non c'era bisogno) tutta la faziosità di Repubblica. La trasmissione non era fatta per polemizzare contro Berlusconi e buttargli altro fango addosso, ma parlare delle misure adottate nella manovra. L'intervento di Giannini prima di tutto era fuori luogo, nella trasmissione si stava parlando di altro. Inoltre l'agenzia di Berlusconi l'ha contraddetto. Berlusconi non aveva nè incitato nè giustificato l'evasione aveva soltanto detto che poteva comprendere chi davanti a delle tasse molto alte (del 50-60%) trovasse dei modi di non pagarle. Nell'agenzia però non c'era nessun appello a non pagare le tasse. Il discorso di Berlusconi è molto semplice. Con delle tasse così alte come ci sono in Italia è normale che molti evadano. Giannini invece ha interpretato tutt'altro, legittimo, ma le sue sono state illazioni da Bar che un giornalista in tv non si può permettere soprattutto quando davanti ha un ministro dell'economia che negli ultimi giorni si è fatto un culo così. Repubblica ancora una volta ha dimostrato di impostare le sue campagne (come disse Scalfari) su illazioni, su dichiarazioni storpiate ed estrapolate da un preciso contesto, su puro gossip. Perchè si deve buttare sempre in polemica, perchè il giornalista di Repubblica non si è impuntato sui provvedimenti del decreto per lui ingiusti invece di andare a riprendere frasi del presidente del consiglio totalmente fuori luogo. Perchè se non è convinto dell'impegno del governo nell'evasione non ha criticato le misure riguardo l'evasione del decreto? E poi ci stupiamo se a Repubblica arrivano le querele. Al Corriere della Sera invece ci sono giornalisti cazzuti che ti criticano e ti rispondo sui fatti.
Per quanto riguarda Berlusconi io se fossi stato in lui non avrei nemmeno chiamato, Giannini si stava smerdando da solo, non c'era bisogno. Dal momento che ha chiamato la rettifica è stata giusta, si poteva risparmiare invece la critica a Paglioncelli. Un po' perchè Paglioncelli mi sembra uno apposto e anche perchè si sa che esistono miriadi di sondaggi che dicono miriadi di cose diverse. Forse nè il 48%, nè il 63% sono cifre giuste per quantificare l'apprezzamento degli italiani per il premier, ma io inviterei tutti a non prendere mai troppo sottogamba i sondaggi di Berlusconi. Nel 2006 disse che la CDL era in rimonta e le elezioni finirono pari. Nel 2008 Berlusconi scommetteva di avere una larghissima maggioranza e poi ce l'ha avuta.
Alla fine considerazioni su Floris. Ci sta che si è arrabbiati che Berlusconi ha riattaccato senza aspettare repliche (anche se alla fine dando la propria interpretazione dell'agenzia su Berlusconi si è cagato sotto). Berlusconi avrebbe risposto alle critiche, ma mi arriva un'agenzia Ansa in cui dice che stava con l'SOS ricarica e l'altro euro gli serviva per chiamare compagnia.

venerdì 28 maggio 2010

Strana l'Italia (mie inesperte considerazioni sulla manovra)

Si dice "in Italia ci sono troppi enti locali che oltretutto spendono troppo". Gian Antonio Stella e Rizzo ci fanno un libro diventato best-sellers. Tutti indignati con la casta, "è uno scandalo". Poi il povero Tremonti, come è giusto che sia, taglia e tutti a gridare di nuovo allo scandalo. "I comuni saranno senza soldi per gli asili e per l'illuminazioni". Tragedie, drammi. Un paese allo sbando.
Ci si indigna tanto per le autoblu (ben 629mila) e poi quando si tratta di tagliarle subito si cambia idea: "eh ma gli autisti sono gente normale, se togli un autoblu togli un lavoro". Poi le province. Tutti ad auspicare la fine di queste province di cui nessuno sa realmente quale sia il compito, poi si decide di eliminarne un po' ed ecco una nuova insurrezione. Lo so altra gente l'ha detto, ma lo ribadisco forse più convinto di prima: in Italia si fa tanto casino perchè niente cambi. Tutti si indignano per lo spreco di soldi delle istituzioni pubbliche pagate con i soldi dei contribuenti (non mie perchè non pago ancora fortunatamente le tasse), poi quando qualcuno si decide a tagliare si insorge. Epifani poi che dice "i ricchi non pagano un centesimo". Se ci sono sprechi da eliminare è meglio prima eliminare gli sprechi e poi in caso dopo aumentare le tasse. Cosa per me impensabile. Non ci vuole un laureato in economia (e io non lo sono) per capire che aumentare le tasse in un momento così anche ai cosiddetti ricchi (che già ne pagano molte) è contro ogni logica di ripresa. Il vero sforzo andrebbe fatto contro l'evasione, se ne parla sempre, ma poi nessuno la fa. Il fatto è che in Italia tutti evadono anche quei perbenisti di sinistra che si scandalizzano per i condoni. Ci dovrebbe essere senso di responsabilità da parte di tutti, ma tanto si dice "lo fanno tutti" e non si risolverà mai niente.
Scandalose poi le proteste dei magistrati e dei manager pubblici che vedono il proprio salario diminuito e gridano a una manovra "anticostituzionale"(anticostituzionale è diventato di moda) I magistrati scrivono lettere al capo dello stato dove minacciano la perdita della loro autonomia come se questa fosse garantita dallo stipendio.
Non mi scandalizzerei quindi per le proteste, ci sono dei tagli è normale che qualcuno protesti (tanto sono tutti capaci a dire "responsabilità" finchè la responsabilità non ricade su di loro).
Premetto che non sono un esperto di economia però mi sembrano tutte manovre un po' debolucce, ma se si protesta per questa figuriamoci per delle manovre più consistenti come in Francia e in Germania. Vedremo se il buon Giulio ha avuto ragione. Per il momento mi permetto di dire che non è una manovra "lacrime e sangue", certo qualcuno sicuramente ci rimetterà come le altre volte ci hanno rimesso gli altri. Va così e l'anno prossimo ci sorbiremo i servizi di Ruotolo e Giulia Innocenzi nei meandri dell'amministrazione pubblica. Ah no, ma Santoro tanto l'anno prossimo se ne va. Non se ne va più? Ma come? E io che volevo quella figa di Monica Setta in prima serata...

sabato 22 maggio 2010

De santori liquidatione

Ah finalmente posso parlare del caso della settimana. Finalmente ho un po' di tempo per dire il mio parere su questa liquidazione, fuoriuscita (o come la si voglia mettere) del paladino, dell'ultimo baluastro della libertà di espressione in Italia. Come ben sapete Michele da Salerno ha deciso di lasciare.
Metto subito in chiaro delle cose: i suoi programmi li vedevo anche da piccolo prima dell'Editto Bulgaro e mi sorprendevo come fossero assenti nelle sue trasmissioni esponenti del centro-destra e che i poveri difensori di questa coalizione (ad esempio Socci) fossero tartassati dall'inizio alla fine senza possibilità di avere man forte. Che fosse un fazioso l'avevo capito a dieci anni e non penso sia indice di tutta questa intelligenza. Ma le sue trasmissioni le vedevo, avevo una sorta di passione perversa che si è riversata anche dopo il suo ritorno nel 2006. Dal 2006 sono passati quattro anni, quattro anni di Travaglio, di Ruotolo, di ragazze-giornaliste.
Posso dire questo: Santoro è fazioso, ma è un onesto. Quando uno accende la televisione e mettere Santoro sa di che morte deve morire. Le cose le dice in faccia e quando non gli sta bene una cosa ci passa sopra. Sono metodi un po' autoritari, sicuramente contestabili, ma per me molto più sinceri del finto sorriso (cattivo) di Giovanni Floris.
Santoro però ha fatto la sua battaglia, è stato cacciato e poi è stato reintegrato grazie a una sentenza di un giudice. Mi sembra di capire che Santoro resti a patto che gli chiedano (in ginocchio) di rimanere. E' un lampante comportamento da prima donna, da ragazzina capricciosa. Come quelle ragazze che lasciano il ragazzo solo perchè vogliono farsi correre appresso. Dalle confessioni dei suoi collaboratori (come ha detto Travaglio a un'intervista a Libero) invece sembra che ci sia l'idea che Santoro si sia stufato di dover combattere sempre con la sua azienda, che il cda Rai gli è irriconoscente riguardo tutta la pubblicità e l'audience che porta. Certo però se veramente le cose stessero come dice Travaglio Santoro si sarebbe arreso. Il ragionamento sarebbe "chiudiamola qui, io scelgo di ridimensionarmi e voi datemi una bella liquidazione e poi un budget per fare docuficton". Sarebbe la resa nei confronti di Berlusconi. Ma come un giornalista che ogni volta ti fa la pippa sulla libertà d'espressione, smette di combattere la sua battaglia perchè non ce la fa più e si prende pure una bella liquidazione per tacere? Mi sembra strano come mi sembra strano lo scenario descritto da Santoro stesso. "Devono dire che sono la perla del servizio pubblico e rimango" sarebbe ben più grave. Tu sei un paladino della libertà, per questa devi combattere contro tutti e tutto e fregartene di quello che pensa un cda.
Non so che pensare comunque vada è un abbandono gratuito. Berlusconi questa volta non ha combinato niente, si certo ha chiesto delle sanzioni all'agcom, ma quelle erano contro una puntata in cui ci sarebbe dovuto parlare di Mills e giustamente i processi prima si dovrebbero fare nell'aule giudiziarie. Penso che in questo periodo Berlusconi abbia problemi ben più gravi di Santoro di cui occuparsi. Santoro se si dimette è per automartirizzarsi, quindi è una scelta sua.
Per quanto riguarda la liquidazione 3 milioni per uno che guadagna 750000 all'anno sono un po' troppi, ma ci sta. Quello che mi stupisce sono i dieci milioni per le famose 14 docuficton. Spero vivamente che queste nuove docuficton siano fatte molto meglio di quelle fatte ad Annozero perchè con 10 millioni ci si possono fare 20 film a basso costo quindi il buon Santoro spero che fornisca un prodotto più valido rispetto almeno l'ultimo video su Ciancimino in cui c'era la sciatteria più totale (e per favore che ci risparmi le ficton su Hitler e Gesù che ne abbiamo fin sopra i capelli).
Se effettivamente Annozero chiuderà mi dispiace, chiude un programma che in un modo o nel'altro apre delle menti e fa crescere. Ho letto con stupore e piacere che Ghedini abbia confessato anche lui il proprio dispiacere e ha apprezzato Santoro come giornalista (la stima per il legale del premier mi è salita anche a vederlo dialogare civilmente con un barbaro come Pietro Ricca). Io penso che dalla chiusura di Annozero ci perderà la destra perchè la gente di destra (giornalisti e politici) ci hanno sempre fatto un eccellente figura (penso ai vair Belpietro, Porro, Lupi, Ghedini, Castelli) anche se certo si trattava sempre di partite fuori casa e poi perchè non si può non trovare simpatico Berlusconi quando si sente e si vede il santarello Travaglio sputare fango e veleno su tutti.
Quello che mi ha sempre disturbato della trasmissione sono tutti i giornalisti di contorno, prime delle quali Giulia Innocenzi e la Borromeo che purtroppo si si impegneranno, ma sembrano essere tutte omologate al padrone (Santoro), quando parlano sembrano seguire un copione scritto dai vertici della trasmissione. E poi i vari giornalisti di contorno di cui non so i nomi e di cui ho scritto qualcosa qualche tempo fa.
Che mi resta da dire? Il giovedì non c'è Santoro, non c'è più Scrubs. Speriamo almeno che non mettano Monica Setta in prima serata.

sabato 15 maggio 2010

Una bella crisi economica

Vorrei che la crisi non la subissero soltanto gli operai. Dovrebbe subirla chi ogni giorno ripete "c'è la crisi, è grave" e intanto continua la vita di sempre, questi che abitano a Trastevere, al centro, ai Parioli, al quartiere Coppedè, all'Aventino, che leggono Repubblica, ma qualche volta anche il Manifesto per ricordarsi del loro glorioso passato da sessantottini (o presenunti tali). Vorrei che il lavoro lo perdesse invece che un onesto lavoratore uno di questi borghesi che se non si fanno la settimana bianca li manca l'aria, che ogni estate devono scegliere sempre un posto stravagante ( e perchè no? Un viaggetto anche a pasqua non guasta mai). Loro dovrebbero finire sul lastrico, loro che hanno tre macchine, ma prendono anche il treno, che hanno la barca ormeggiata da qualche parte e si sono comprati la patente nautica, loro che durante Annozero si fanno una pippa, loro che alla fin fine sperano che l'Italia finisca come la Grecia così Berlusconi va a casa (tanto loro non ci perdono niente). Questi che non fanno altro che ripetere che l'Italia è un paese di merda, che la classe politica fa schifo, che ormai siamo un paese finito, di vecchi, che non c'è futuro. E intanto loro continuano la vita di sempre.
Sarebbe bella una crisi così, ma purtroppo....

domenica 9 maggio 2010

...e la presunta assenza delle libertà

oggi stavo a feltrinelli e vedevo che nel reparto libri di politica c'era una spiccata maggioranza di volumi editi da Chiarelettere, la casa editrice che pubblica tutti i libri di Travaglio e della sua cricca quindi tutti antiberlusconiani che sparano a zero sul premier, dicendo che è un mafioso, che in Italia c'è un regime populista e autoritario, che non c'è libertà di stampa e d'informazione. In questi giorni però ho trovato una semplice regola per dimostrare che comunque la si voglia mettere non si può comunicare al popolo l'assenza di libertà di stampa: se si scrive "non c'è libertà di stampa" il fatto che tu lo scriva smentisce la tua tesi e quindi vuoldire che invece c'è, se invece nessuno lo dice può darsi che ci sia e può darsi che non ci sia, ma come possiamo saperlo?
Una prova però c'è. Dal momento che qualcuno lo dice, vuoldire che glielo fanno dire e quindi vuoldire che è tollerato e quindi c'è tolleranza e quindi libertà di stampa.
Mentre per quanto riguarda la libertà di informazione, siamo liberi di informarci o non. Questa libertà è a uso discrezionale del singolo e quindi mi sembra inutile rivendicarla come un bene comune.
L'informazione in italia fa schifo non per colpa di Berlusconi, ma per secondo me l'incapacità dei giornalisti di esprimersi e farsi capire.
PS ho visto Eugenio Scalfari da Fazio re dei lecchini. Il povero Eugenio si vantava di aver fissato un'altra data per l'inizio della modernità ovvero con Montaigne, nessuno gli ha detto che la data del 1492 non è un punto fisso, è una data convenzionale. L'età moderna è iniziata con i grandi umanisti di fine trecento inizio quattrocento di cui Montaigne è debitore. Chi glielo va a dire?

mercoledì 5 maggio 2010

Le mie varie considerazioni su Massimo, Claudio, Alessandro

Ieri molti di noi hanno visto Ballarò e hanno assistito al litigio tra Alessandro Sallusti e Massimo D'alema. Sapete tutto riguardo qual era l'argomento. Sicuramente non si poteva fare un accostamento, questo è poco, ma sicuro. L'intervento di Sallusti era soltanto mirato a far ricordare a tutti quelli che in questi giorni si scandalizzano con la bocca aperta per la casa di Scajola che quando ci compriamo una casa guardiamo un po' più al portafoglio cercando di risparmiare nei modi (il)legali consentiti e mettiamo in secondo piano i vari aspetti della morale, dell'altruismo, della legge e via dicendo. D'Alema come ho postato nel video sotto se l'è presa anche troppo. Definendo l'accostamento "DEL TUTTO IMPROPRIO". Cazzo era proprio incazzato, vuoldire che il buon Sallusti ha toccato un punto dolente perchè se no non si giustifica una reazione del genere. Se D'alema fosse stato in pace con se stesso avrebbe dovuto o fregarsene proprio o cercare di spiegare le sue ragioni in modo molto più tranquillo. Invece come sappiamo è sbottato mandando a quel paese il giornalista, chiamandolo mascalzone, bugiardo, dicendo che per il lavoro di quella sera gli avrebbero mandato delle signorine. Sia chiaro non sono per niente scandalizzato, anzi in qualche modo mi è anche piaciuto. Mi si risponderà che ormai la politica è diventata pura baruffa, si urla soltanto senza pensare a fare. Ma la politica cari miei è sempre stata così, scontro acceso, sanguigno, corruzzione, favori, trasformismo. Non è un'invenzione della prima o della seconda repubblica è il potere e va accettato per quello che è. E trovo ancora più ridicoli quelli che dicono che questo nuovo modo di comunicare tramite baruffe e scontri verbali è frutto della nuova televisione berlusconiana. Ma cosa ci inventiamo? All'essere umano da sempre piace assistere alle lotte, al duello, allo scontro tra i gladiatori. Ci scandalizziamo per qualche urletto da Maria de Filippi o da Simona Ventura dicendo che la televisione è una spazzatura e che è tutta colpa di Berlusconi che ha riformato il mondo della comunicazione. Al pubblico piace lo scontro verbale, feroce. Ringraziamo i due protagonisti dell'altra sera per averci fatto divertire e per averci dato qualcosa di cui parlare (anche se già da domani non se lo ricorderà più nessuno)
Adesso fuori di polemica, avete presente quando D'alema gli dice "non la faccio più parlare"? Cosa sarebbe successo se a dire una cosa del genere fosse stato Berlusconi magari a un giornalista del Fatto o di Repubblica? Si sarebbe gridato allo scandalo, alla dittatura, alle limitazioni di libertà d'espressione, alla lesa maestà della costituzione, si sarebbe invocato Giorgio Napolitano per incarcerare il premier reo di aver zittito un giornalista "che fa solo il suo mestiere". Ma si sà l'Italia è così.
Per quanto riguarda Scajola avrei voluto scrivere qualcosa, ma è alquanto difficile visto il livello grottesco a cui è arrivata la vicenda. Scriverò qualcosa domani sperando in qualche nuova notizia.