domenica 9 maggio 2010

...e la presunta assenza delle libertà

oggi stavo a feltrinelli e vedevo che nel reparto libri di politica c'era una spiccata maggioranza di volumi editi da Chiarelettere, la casa editrice che pubblica tutti i libri di Travaglio e della sua cricca quindi tutti antiberlusconiani che sparano a zero sul premier, dicendo che è un mafioso, che in Italia c'è un regime populista e autoritario, che non c'è libertà di stampa e d'informazione. In questi giorni però ho trovato una semplice regola per dimostrare che comunque la si voglia mettere non si può comunicare al popolo l'assenza di libertà di stampa: se si scrive "non c'è libertà di stampa" il fatto che tu lo scriva smentisce la tua tesi e quindi vuoldire che invece c'è, se invece nessuno lo dice può darsi che ci sia e può darsi che non ci sia, ma come possiamo saperlo?
Una prova però c'è. Dal momento che qualcuno lo dice, vuoldire che glielo fanno dire e quindi vuoldire che è tollerato e quindi c'è tolleranza e quindi libertà di stampa.
Mentre per quanto riguarda la libertà di informazione, siamo liberi di informarci o non. Questa libertà è a uso discrezionale del singolo e quindi mi sembra inutile rivendicarla come un bene comune.
L'informazione in italia fa schifo non per colpa di Berlusconi, ma per secondo me l'incapacità dei giornalisti di esprimersi e farsi capire.
PS ho visto Eugenio Scalfari da Fazio re dei lecchini. Il povero Eugenio si vantava di aver fissato un'altra data per l'inizio della modernità ovvero con Montaigne, nessuno gli ha detto che la data del 1492 non è un punto fisso, è una data convenzionale. L'età moderna è iniziata con i grandi umanisti di fine trecento inizio quattrocento di cui Montaigne è debitore. Chi glielo va a dire?

1 commento:

  1. Hai ragione quando dici che se i giornali possono dire che manca libertà di stampa allora questa libertà è presente. Tuttavia in Italia i giornali li leggono poche persone se le rapportiamo al numero di persone che sono raggiunte dalla TV. Infatti secondo quello che hai detto se al TG1 non parlano mai di problemi di libertà di stampa significa o che questa libertà manca oppure che questa libertà c'è e quindi non bisogna manifestare nulla. Dal momento però che la stampa (la quale è libera non lo nega nessuno) parla di problemi di libertà, forse sta parlando anche a nome di quelli che la libertà non la hanno. Sono perciò la conferma che al TG1 non si parla di libertà di informazione perchè questa completamente libera non è, inoltre se cambiano le regole sulle intercettazioni anche la stampa da Libera diventa PARZIALMENTE libera. Se io giornalista non posso pubblicare una cosa che so perchè proviene da una intercettazione è una limitazione della mia libertà.
    Spesso al giorno d'oggi si inizia a preoccuparsi della propria libertà prima che essa venga realmente minata, d'altronde prevenire è meglio che curare.
    N.

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