sabato 11 maggio 2013

Berlusconi-giustizia, sta diventando un capitolo noioso

Probabilmente Berlusconi è un perseguitato, alcuni processi sono veramente campati in aria e i magistrati hanno una tempistica perfetta a far uscire le notizie. Ma a parte questo questa telenovela infinita sta cominciando a stufare, ormai si dicono le stesse cose da anni.
Il Pdl grida al golpe (o qualche volta al cortocircuito) mediatico-giudiziario
Pd invece predica il rispetto delle istituzioni e della magistratura.
Berlusconi è finito in un vero e proprio circolo vizioso, l'unica via di uscita è solo una riforma della giustizia. Oppure va' ad Antigua e si dà un calmata.

domenica 5 maggio 2013

About TAX...forse la faccio troppo semplice io

Allora in Italia c'è un annoso problema di tassazione troppo alta. Tutti, chi più chi meno, sostengono che per rilanciare l'economia bisogna abbassare la pressione fiscale. Quando poi un governo si propone un intervento in materia di tasse subito nascono gli allarmi "non ci sono le coperture".
Poi interviene tutta la classe dei benpensanti al motto "è bello pagare le tasse!" a cui fanno seguito minacce del tipo "vuoi meno tasse? allora rinuncia alla sanità, all'educazione e alla cultura finanziati dallo stato."
Il problema è sempre quello meno tasse meno servizi, più tasse più servizi. Cosa scegliere?
Un'altra sentenza di saggezza in merito alla pressione fiscale è la seguente: "prima di abbassare le tasse è necessario che tutti le paghino". Lorsignori non credono forse che la causa dell'evasione in Italia è dovuta anche a un livello di tasse troppo alte? Non lo so eh...lo dico così per dire
Adesso sull'IMU si dice che è inutile togliere l'IMU, ma che devono essere tolte altre tasse...perché allora non si risponde così a Berlusconi invece di ripresentare sempre i soliti problemi delle coperture?

In tutti i modi la situazione sembra dilemmatica, per non dire aporetica.
In Italia le tasse sono molto alte, ma non si possono abbassare perché si andrebbe a intaccare il deficit quando invece tutte le politiche della UE sono orientate proprio all'eliminazione del deficit.
Ma si può vivere di solo rigore? Oppure qualche volta rilanciare l'economia richiede un atto di coraggio? Quello che dice l'Europa è sempre e comunque giusto oppure delle cose vanno riviste? Uscire dall'Europa e soprattutto uscire da questa ossessione per il pareggio di bilancio sarebbe veramente un disastro? A livello di politica interna è possibile che non si riesca a trovare una copertura adeguata per consentire l'abbassamento del carico fiscale? E' possibile che questi geni dell'economia sappiano soltanto fare manovre per raccimolare soldi e non sappiano trovare un altro modo per stabilizzare e rilanciare l'economia che non sia mettere nuove tasse o fare tagli lineari?
Io spero che ci sia una risposta perché altrimenti emigriamo tutti e diventa tutto più facile.

venerdì 26 aprile 2013

Sul cosiddetto "presidenzialismo"

Io sono "costituzionalmente ignorante" qualcuno mi può dire perché Napolitano stia trasformando la nostra inefficiente repubblica parlamentare in una repubblica presidenziale? Non voglio le solite risposte "ha fatto da solo il governo Monti" o "ha imposto il governissimo", ma voglio che mi si risponda con la carta costituzionale alla mano e mi dica chiaro e tondo dove sta "sgravando".
Le parole hanno un peso e se si dicono con pretese di verità devono avere corrispondenza con la realtà. Questa invece è soltanto un'abile trovata dei giornalisti che se parlassero di terza o quarta repubblica verrebbero presi a ciabattate e allora si devono inventare qualche altro termine per sottolineare la portata storica del periodo che stiamo vivendo.

giovedì 4 aprile 2013

Basta! Fate tacere Fassina (e tutto il PD)

Mi domando, al PD non è bastata la batosta del 25 febbraio? Non hanno ancora capito? Quante sconfitte una dietro l'altra possono arrivar a far capire a questi che "NUN SO' BONI"?
La risposta di Fassina a Renzi dimostra ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, la distanza siderale che divide i dirigenti del PD bersaniano da quello che realmente pensa e prova il paese. Invece di rispondere sui contenuti di quello che aveva detto Renzi Fassina accusa, accusa e accusa. Altro non sa fare questo "responsabile economico del PD" che a quarant'anni si tinge i capelli alla Massimo Ranieri. Vi prego alti dirigenti del PD fatelo tacere, questi individui non hanno portato un solo voto e sono anni che blaterano e lasciano dichiarazioni di cui nessuno sente la necessità.
Ancora non si sono resi conto che si stanno coprendo di ridicolo: "siamo arrivati primi, ma non abbiamo vinto", "l'incarico va assolutamente dato a Bersani". Questi poi sono gli stessi che hanno l'ardire di sparare a zero sulla legge elettorale che in questo momento non è la causa dell'ingovernabilità, ma l'unico motivo per cui il PD alla camera ha una immeritata maggioranza assoluta dei seggi. Se al PD ci fossero degli uomini veri direbbero "non riconosciamo come costituzionale questa legge elettorale e di conseguenza rifiutiamo i seggi del premio di maggioranza". Perché non dicono questo? Perché non dicono che se non fosse per la legge Calderoli che tanti sfottono il PD non potrebbe giocare il ruolo di primo partito? E invece no parlano di legge elettorale da cambiare ignorando il fatto che con qualunque legge elettorale se hai il popolo diviso in tre non può esserci maggioranza e che è antidemocratico che il 29% si trasformi in un 55% dei seggi.
Ma nonostante tutto questo parlano, straparlano, si autocontraddicono. Vanno a elemosinare da Grillo dei voti che se Grillo glieli desse contraddirebbe un intero percorso politico, un intero percorso umano intrapreso dal Movimento Cinque stelle. Lo stesso "accordarsi" sarebbe per i cinque stelli contraddittorio con tutto quello che hanno fatto e detto in questi anni.
L'intervento di Renzi, come al solito, si spoglia dalle ipocrisie care al PD e guarda dritto al problema: PDL o voto. Basta calcoli, basta tatticismi, basta trattative. Non si rende conto Bersani che se continua a fare così alle prossime elezioni non lo votano neanche i genitori? E non c'è un'anima pia che in quel partito si renda conto che si stanno distruggendo da soli? Sì, uno c'è, ed è Renzi che però viene subito zittito dagli alti dirigenti del partito che sono anni che stanno là ed è dal '94 che fanno gli stessi identici errori e perdono. Hanno dato il paese a Berlusconi per tre volte e se adesso si va a rivotare con Bersani candidato Berlusconi vince ancora. E' possibile che nessuno se ne renda conto?

martedì 2 aprile 2013

Volevo un golpe nero, me l'hanno dato bianco e io non ci sto più

Cosa hanno fatto gli italiani di male per meritarsi quasi un mese e mezzo di nulla? Dalle elezioni del 24 e del 25 febbraio che nel panorama politico non succede nulla. Tutto quello che è successo era largamente prevedibile dal 25 febbraio stesso. E nonostante questo i giornali sparano titoli da fine del mondo, Mentana lancia gli speciali con i soliti ritornelli "clamorosi colpi di scena", i giornali di parte si sgolano per gridare al golpe e a una illegittima repubblica presidenziale. Stiamo calmi. Gli eventi e le date che passeranno alla storia sono altre, non certo gli incontri streaming di Bersani e Lombardi o la commissione dei dieci saggi.
Mettiamoci nei panni di Napolitano. Sì, va bene, non mi sta particolarmente simpatico e bisogna riconoscere che l'affaire governo Monti è stato gestito male. Però questo è un povero vecchio di quasi novant'anni che non vede l'ora di tornarsene nella sua bella casetta nel quartiere Monti. Certo un po' di manie di protagonismo ce l'ha, tra questi saggi alcuni di questi non hanno uno splendido curriculum però cos'altro avrebbe dovuto fare? La situazione in Italia è quello che è. Noi da fuori siamo bravi a giudicare, ma non è facile operare in una situazione d'emergenza simile, con tutto il peso dell'Italia sulle tue spalle e l'Europa che ci guarda pronta a scatenare gli sciaccalli.
Non voglio cadere nella retorica "il presidente ci ha salvato", "se non ci fosse lui...". Come sapete sono contro l'idolatrare gratuito, però vi chiedo di aspettare sereni e tranquilli, tanto peggio di così non si può andare. Ma per favore non parliamo di golpe bianco. Basta con questa convinzione che il presidente della repubblica non debba fare nulla, è normale e sano per una comunità politica che un vuoto di potere sia colmato e l'unico che adesso poteva arrogarsi un diritto di potere era soltanto Napolitano. Se i partiti non riescono a mettersi d'accordo che cosa si dovrebbe fare? Restare fermi e aspettare il nostro stesso cadavere che scende dal fiume? A Napolitano spettava di decidere e ha deciso. Certo non è una decisione completa, ma almeno ha fatto qualcosa, quel qualcosa che il caro Bersani non è stato capace di fare.

Sulle critiche che poi non abbia scelto tutti vecchi e uomini sono d'accordo fino a un certo punto. Ha scelto delle vecchie volpi che conoscono a fondo le meccaniche degli inciuci e degli accordi sotto banco. Che saranno porcate quanto volete, ma finché vivo dirò Viva gli inciuci di palazzo Abbasso le dirette streaming.

giovedì 28 marzo 2013

Che bella seconda carica dello stato


Questa losca figura doveva essere la figura imparziale che avrebbe dovuto riscuotere consenso non solo in tutte le parti in parlamento, ma anche nell'intero paese. E' bastato un Travaglio qualsiasi a farlo infurirare e a farlo intervenire telefonicamente in una trasmissione (cosa che in genere è prerogativa di Silvio o al massimo di Mauro Masi) che spesso e volentieri riserva plateali figure di merda a quelli che si limitano alla telefonatina di ordinanza senza metterci la faccia. In un programma o ci si va o non ci si va, le telefonate sono vigliacche e soprattutto controproducenti. Questo valeva per Berlusconi (che almeno però ci ha consegnato delle pagine di tv indimenticabili) e vale soprattutto per Grasso, seconda carica dello stato che non solo nell'aula del Senato, ma nella sua intera condotta dovrebbe tenere un comportamento imparziale e responsabile (direi sobrio, ma dopo Monti l'aggettivo è inutilizzabile). Questo poi certo non comporta che ci si debba astenere dal ricorrere ad azioni legali nel caso si consideri la propria reputazione lesa. Sarebbe stato infatti molto più di classe procedere ad azione legale contro Travaglio in silenzio e senza tutta questa inutile e stucchevole risonanza mediatica. Non entro nel merito delle accuse fatte da Travaglio, non mi interessano. Sono le pippe di cui tanto gode Travaglio e gliele lascio volentieri. Quello che mi ha sgomentato è stato come si è gestita l'intera questione post-servizio pubblico. Ormai la frittata era fatta, bisognava però gestire al meglio la nuova situazione formatasi. Grasso, a mio parere, ha fatto bene a pretendere un dibattito immediato (anche se, ripeto, il presidente del senato se ne dovrebbe stare buono-buono a fare il notaio a palazzo Madama e non addentrarsi in duelli televisivi), ma doveva pretende un dialogo, non il solito monologo. E qui entra in scena quella volpe di Corrado Formigli che nella gestione di tutta la vicenda ha esemplificato al meglio l'unica cosa che interessa ai giornalisti di scuola "santoriana" e dunque di Santoro stesso: IL Dio share sempre e comunque. Formigli si è mostrato più che volpe, un'autentica serpe. Non perché abbia scippato l'ospite al suo vecchio maestro, ma perché ha preteso che si svolgesse un duello in una trasmissione a cui uno dei due sfidanti non può, per buon senso, partecipare. Formigli sa bene che per le più elementari regole di concorrenza Travaglio non può andare ospite a Piazza Pulita. E' come se Crozza facesse le copertine satiriche a Porta a Porta e Paolo Pagliaro (Dio ce ne scampi) facesse il suo mortifero punto in In Onda di Telese e Porro. Sono regole non-scritte dei palinsesti televisivi che Formigli ben conosce, ma di cui se n'è ben fregato. 
Premetto che non ho visto la puntata di Piazza Pulita (uno dei più inutili e orrendi talk show del panorama televisivo italiano) perché sinceramente non so quale piacere avrei tratto da sorbirmi un altro monologo autoreferenziale (di monologhi ci bastano e avanzano quelli di Travaglio). Queste persone non sono capaci a dialogare quando sono a due metri di distanza, figuriamoci quando parlano diacronicamente e in due trasmissioni diverse. Purtroppo quando si tratta di integralisti ognuno persegue come un mulo i suoi argomenti non arrendendosi al fatto che una verità, purtroppo, ha molteplici sfaccettature. E Travaglio, mi duole dirlo, è il più mulo di tutti. Ma anche Grasso, il cui intervento anche nei modi mi ha lasciato molto perplesso, ha dimostrato di essere borioso e suscettibile, attributi che, ripeto, la seconda carica dello Stato deve mettere da parte queste debolezze lungo tutto il quinquennato. Il rispetto delle istituzioni e la moralità degli uomini pubblici non sono ramanzine che possono valere sempre e solo per Berlusconi.

P.S. Ho sempre pensato che la scelta di Anna Finocchiaro per la presidenza del senato sarebbe stata molto più appropriata e adesso ne sono ancora più convinto. Non mi addentro nei meriti o demeriti politici della persona, ma sicuramente si sarebbe trattato soprattutto di una donna accorta e intelligente che ben conosce l'aula del senato e tutti i meccanismi parlamentari e che dopo tanti anni di gavetta parlamentare come capogruppo avrebbe meritato da parte del suo partito un riconoscimento adeguato.

domenica 24 marzo 2013

I veri sconfitti sono loro ( Nissan Micramega e associati)

Loro sono i veri perdenti delle elezioni 2013, altro che PD o PDL. Tutte le eminenti personalità di cui una parte oggi ancora una volta hanno inveito contro Berlusconi da una piazza romana. Li nomino uno a uno: Travaglio, Ingroia, D'Arcais, Zagrebelsky, Eco, Furio Colombo, De Magistris, Di Pietro, Sabina Guzzanti, Dario Fo, Luttazzi, Saviano. Sono anni che queste persone occupano posti strategici nelle televisioni e nei giornali, hanno blog di successo e scrivono su riviste di "alto spessore intellettuale". Hanno avuto un solo argomento in questi diciotto anni: Berlusconi. Costui è diventato l'oggetto della loro santa crociata. Sono anni che li sentiamo ripetere le solite invettive, i soliti insulti, le solite accuse, le solite battute. Organizzano da anni manifestazioni tutte uguali, in cui non fanno altro che crogiolarsi nella loro superiorità intellettuale e morale, citano Pericle, Kant, portano ad esempio eminenti personalità come Falcone, Borsellino, Don Puglisi, i padri costituenti. Si ritengono gli unici legittimi custodi della costituzione, sputano senza ritegno addosso al PD "perché non ha fatto la legge di interessi?" e soprattutto inveiscono contro D'Alema "è il più fedele alleato di Berlusconi, ha fatto la bicamerale...",  il tutto condito da musiche trionfanti, scroscianti applausi di gente che vorrebbe essere come loro, ma purtroppo non è all'altezza. Finite queste manifestazioni ogni volta pensano di aver sgominato il nemico. "Berlusconi è alle spalle al muro, come farà a rialzarsi dopo una mazzata simile? Ruby, Mediaset, Mangano, D'Addario, Noemi, Lavitola, Tarantini. Non può più vincere, lo abbiamo troppo smerdato". E poi? Che succede? Berlusconi è ancora lì che lotta, resiste, perde 10 milioni di voti, ma resiste, è ancora in parlamento, ancora decisivo. E allora altre manifestazioni e risuona la stessa musica.
E questi signori cosa fanno? Autocritica? Qualcosa avremo sbagliato pure noi? Perché non riusciamo a far passare il messaggio che Berlusconi è un vero criminale, perché c'è così tanta gente che ancora non ci crede? E' veramente colpa soltanto del Pd e di D'Alema? Non sbagliamo qualche volta anche noi? Forse sbagliamo i modi? Forse sbagliamo linguaggio e non ci facciamo capire?
No, autocritica non la fanno. Dicono che la colpa oltre che dell'inefficiente PD, è delle televisioni di Berlusconi che lobotomizzano chi le guarda e del basso quoziente intellettivo della maggioranza degli italiani.
Nonostante ciò organizzano ancora manifestazioni, si mettono su uno scranno a parlare e vedendosi qualche migliaio di persone entusiaste davanti e pensano di avere tutta l'Italia con loro. "Il vento sta cambiando" "C'è aria di fine regime". Il regime però c'è ancora, persiste e loro che hanno fatto di tutto per abbatterlo, nonostante abbiano fallito su tutta la linea, stanno ancora lì verginelli illibati guardandosi bene dall'assumersi qualsivoglia responsabilità.

lunedì 18 marzo 2013

L'albergo populista ha già perso una stella (o forse due)

Ed eccoci qua. Sabato si sono eletti i presidenti di Camera e Senato e una sensazione di Dejavù torna prepotentemente. La sinistra sta commettendo gli stessi identici errori fatti nel 2006 soltanto che a differenza di allora i senatori a vita per tenere in vita un governo mediocre non ce ne sono. Al Senato come tutti sappiamo il Pd è lungi dall'avere qualsiasi maggioranza. Ma ecco che il Movimento Cinque stelle già è andato in soccorso dei poveri sventurati del Pd e l'elezione di Grasso si è risolta senza problemi.
Unanimi i cori del Fatto Quotidiano e di Repubblica si sono alzati e hanno applaudito l'embrione di questa futura alleanza; anche in questo caso ci si riempe la bocca di paroloni come "responsabilità", "senso delle istituzioni" e altre boiate simili. Ma di tutto ciò cosa ne consegue? Non faccio fatica a credere che, questione di pochi giorni, il Pd troverà l'accordo con qualche transfugo del Movimento Cinque Stelle i quali utilizzeranno la solita scusa di non ridare il paese a Berlusconi per dare vita a uno squallido inciucio. Dunque un governo Bersani si farà, durerà un annetto, un annetto e mezzo (di mezzo, ricordiamolo, ci sarà pure Monti che di certo non se ne starà zitto). In tutto questo il Pd sta sfanculando alla grande il centro-destra, dimostrando così di non riconoscere il quasi pareggio e quindi di quasi dieci milioni di italiani (sicuramente tutti deficienti) che ancora si ostinano a votare Berlusconi. Quei voti nonostante siano solo 120.000 di meno in parlamento non hanno diritto a niente e poco male che PD e PDL abbiano appoggiato lo stesso governo per un anno e mezzo. Il PD si deve rifare una verginità e quindi dopo essere corsa dietro al Grande Tecnico adesso deve correre appresso ai discepoli del Grande Comico. Per il presidente della Repubblica, inutile dirlo, si troverà un nome in accordo con i grillini (quindi un affidabilissimo Prodi).

Sia chiaro io non sostengo che il PD debba dialogare con il PDL, anzi dovrebbe essere il PDl il primo a rifiutare il dialogo, ma il Pd, respingendo ogni ipotesi di intesa, non fa altro che risvegliare gli animi di quei berlusconiani delusi che alle scorse elezioni o si sono astenuti o hanno votato Grillo e che se la situazione rimane questa, quasi sicuramente alle prossime elezioni torneranno a votare Berlusconi.
Purtroppo i fini analisti della politica italiana (sia politici che giornalisti) non riescono a comprendere che il voto a Grillo ha avuto uno statuto particolare e dimostrano ancora una volta scarsa presa sulla realtà se pensano che la maggioranza dell'elettorato a cinque stelle voglia un governo Bersani. Purtroppo però ci sentiremo questi espertoni pagati a peso d'oro ancora per qualche mese fino a che i "risultati inaspettati" di un'altra elezione non li facciano ricredere di nuovo.
I rappresentati del Movimento Cinque Stelle in queste poche sedute di parlamento si stanno infliggendo un harakiri portentoso per rapidità e ampiezza. Stanno dimostrando di essere una pattuglia eterodiretta, ma con pretese di indipendenza. Che parlino chiaro in parlamento e al paese, dicano chiaro e tondo se seguono i diktat di Grillo oppure se vogliono fare di testa loro, perché per adesso quello che si è visto sono aperture, mezze aperture, passi indietro, smentite, "votiamo quello per non avere quell'altro", "votiamo i nostri, anzi no, Grasso non è così poi tanto male".
L'unica speranza è Napolitano, spero vivamente che riesca a comprendere la situazione e a DECIDERE, nel senso forte del termine, cosa veramente conviene in questo momento.

mercoledì 27 febbraio 2013

Ha perso l'Italia

Torno a scrivere dopo parecchio tempo su questo blog che ha seguito parecchie delle vicende del governo Berlusconi IV e affini. Le elezioni sono passate, abbiamo tutti riflettuto a mente fredda. E' l'ora che anche io dica la mia, anche perché ho evitato di sparare commenti lunedì e ieri.

Il TITOLO è IRONICO, anzi è volutamente uno sfottò a tutti questi coglioni politici e giornalisti che dicono che ha perso l'Italia, solo perché uno non ha dato la maggioranza a un partito o un altro. Se nel panorama politico non c'era un partito capace di attirare il 51% non è colpa degli italiani e, mi sento di dire, nemmeno dei politici. E' andata così, è già successo (parecchie volte) e succederà ancora.
Il grande sconfitto di queste elezioni NON è BERSANI. Il vero sconfitto di queste elezioni è il popolo del PD, i militanti e lo zoccolo duro che legge l'Unità e pensa che D'Alema sia il più grande statista del terzo millennio. Coloro hanno portato avanti delle pseudo-primarie facendo di tutto per far vincere il segretario e poi hanno appoggiato la sua linea "dico solo la verità".  Purtroppo tutti sapevano che scegliendo Bersani si solidificava il solito elettorato di centrosinistra (che oscilla tra il 25-33%), ma ci si precludeva qualsiasi apertura sia al centro, sia all'elettorato di centro-destra, sia a quelli che generalmente si astengono. Un PD renziano (che alla fine è un'evoluzione molto in meglio del PD veltroniano, ma molto in meglio) poteva aspirare a diventare una forza progressista maggioritaria. Purtroppo i votanti alle primarie hanno virato su un partito stile SPD tedesca ignorando, ancora una volta, il fatto che in Italia il popolo di centro-sinistra è quello e non aumenta.
Basti pensare che sebbene il PDL abbia perso più di quindici punti percentuali rispetto al 2008, il PD non ne ha guadagnato nessuno, penso che sia andato peggio rispetto addirittura alle regionali del 2010 dove si aggirava intorno al 26. Il PD non è in grado, parliamoci chiaro, di attirare i Berlusconiani delusi che piacendo o non piacendo rappresentano comunque una grossa fetta di elettori. Qui bisognerebbe parlare della spocchia della gente di sinistra, ma mi trattengo.
A tutto questo aggiungi la riproposizione dei soliti nomi (Finocchiaro, Bindi, Marini), gente che abita in Parlamento da vent'anni e non ha mai combinato niente, aggiungi parlamentarie flop fatte a capodanno ignorate da tutti e la paraculata del segretario di mettere il listino bloccato con gente assolutamente inutile: di Grasso, Galli e soprattutto Mucchetti, ne facevamo tutti volentieri a meno.
A tutto questo aggiungi una campagna elettorale fallimentare. Adesso io capisco il piano di Bersani di non uscirsene con proposte ridicole, ma almeno delle proposte reali ci devono essere. In quale paese del mondo si pensa di vincere le elezioni mettendo praticamente come unico punto programmatico la patrimoniale? Adesso i militanti diranno che c'erano molte più proposte, ma chi è che si va a leggere il programma del PD? Io no, però non avendo letto quello del PDL sapevo le proposte che facevano. Se vuoi vincere le elezioni e non hai l'autorità cattedratica di un Prodi o di un Monti devi proporre qualcosa che dia speranza. Se sul fronte tasse non dici nulla (tanto in Italia non c'è un problema tasse) e taci sui costi della politica, sui rimborsi elettorali, sul numero dei parlamentari. Erano proposte demagogiche? Erano proposte irrealizzabili? Va bene, vorrei almeno che mi si spiegasse il perché.
Passiamo a parlare di Berlusconi, il vero vincitore di queste elezioni. Grillo ha fatto l'exploit, ma a cosa servirà? Si trova comunque davanti a un aut-aut parecchio scomodo. Da un lato fare il governo con Bersani (con il rischio di perdere tutta la credibilità acquisita in questi mesi) dall'altro stare all'opposizione e non contare nulla. Sarebbe stato divertente vedere Grillo primo partito alla camera, se si votasse domani non credo che succederebbe diversamente.
Berlusconi invece è riuscito perfettamente nel suo intento: ha dimostrato che senza di lui il centro-destra è una manica di smandrappati, e che lui da solo vale il doppio di tutte quelle facce lunghe. Non penso che credesse seriamente alla vittoria, voleva il pareggio e la paralisi e ce l'ha fatta. Probabilmente con un'altra settimana di campagna elettorale avrebbe vinto alla camera. Il PDL perde è vero un sacco di voti, ma riesce comunque a reggere visto che come abbiamo detto i berlusconiani delusi si sono astenuti oppure si sono rivolti a Grillo o a Monti.
Monti, Monti povero ha fatto quel che poteva. Se ha deciso di candidarsi era ben consapevole di sputtanarsi. Credo comunque che il percorso intrapreso sia buono, basta che però si sbarazzi completamente di Casini e Fini perchè finché ci saranno quei due faticherà ad essere credibile.
Per ultima la legge elettorale. Che il panorama politico italiano sia frastagliato non è colpa della legge elettorale. Alla fine PDL, PD e Grillo si sono divisi l'elettorato e come nel 1919 quando la camera fu divisa in tre tra Popolari, Socialisti e Liberali. Poi qualche anno dopo sappiamo tutti com'è andata a finire.