giovedì 28 marzo 2013

Che bella seconda carica dello stato


Questa losca figura doveva essere la figura imparziale che avrebbe dovuto riscuotere consenso non solo in tutte le parti in parlamento, ma anche nell'intero paese. E' bastato un Travaglio qualsiasi a farlo infurirare e a farlo intervenire telefonicamente in una trasmissione (cosa che in genere è prerogativa di Silvio o al massimo di Mauro Masi) che spesso e volentieri riserva plateali figure di merda a quelli che si limitano alla telefonatina di ordinanza senza metterci la faccia. In un programma o ci si va o non ci si va, le telefonate sono vigliacche e soprattutto controproducenti. Questo valeva per Berlusconi (che almeno però ci ha consegnato delle pagine di tv indimenticabili) e vale soprattutto per Grasso, seconda carica dello stato che non solo nell'aula del Senato, ma nella sua intera condotta dovrebbe tenere un comportamento imparziale e responsabile (direi sobrio, ma dopo Monti l'aggettivo è inutilizzabile). Questo poi certo non comporta che ci si debba astenere dal ricorrere ad azioni legali nel caso si consideri la propria reputazione lesa. Sarebbe stato infatti molto più di classe procedere ad azione legale contro Travaglio in silenzio e senza tutta questa inutile e stucchevole risonanza mediatica. Non entro nel merito delle accuse fatte da Travaglio, non mi interessano. Sono le pippe di cui tanto gode Travaglio e gliele lascio volentieri. Quello che mi ha sgomentato è stato come si è gestita l'intera questione post-servizio pubblico. Ormai la frittata era fatta, bisognava però gestire al meglio la nuova situazione formatasi. Grasso, a mio parere, ha fatto bene a pretendere un dibattito immediato (anche se, ripeto, il presidente del senato se ne dovrebbe stare buono-buono a fare il notaio a palazzo Madama e non addentrarsi in duelli televisivi), ma doveva pretende un dialogo, non il solito monologo. E qui entra in scena quella volpe di Corrado Formigli che nella gestione di tutta la vicenda ha esemplificato al meglio l'unica cosa che interessa ai giornalisti di scuola "santoriana" e dunque di Santoro stesso: IL Dio share sempre e comunque. Formigli si è mostrato più che volpe, un'autentica serpe. Non perché abbia scippato l'ospite al suo vecchio maestro, ma perché ha preteso che si svolgesse un duello in una trasmissione a cui uno dei due sfidanti non può, per buon senso, partecipare. Formigli sa bene che per le più elementari regole di concorrenza Travaglio non può andare ospite a Piazza Pulita. E' come se Crozza facesse le copertine satiriche a Porta a Porta e Paolo Pagliaro (Dio ce ne scampi) facesse il suo mortifero punto in In Onda di Telese e Porro. Sono regole non-scritte dei palinsesti televisivi che Formigli ben conosce, ma di cui se n'è ben fregato. 
Premetto che non ho visto la puntata di Piazza Pulita (uno dei più inutili e orrendi talk show del panorama televisivo italiano) perché sinceramente non so quale piacere avrei tratto da sorbirmi un altro monologo autoreferenziale (di monologhi ci bastano e avanzano quelli di Travaglio). Queste persone non sono capaci a dialogare quando sono a due metri di distanza, figuriamoci quando parlano diacronicamente e in due trasmissioni diverse. Purtroppo quando si tratta di integralisti ognuno persegue come un mulo i suoi argomenti non arrendendosi al fatto che una verità, purtroppo, ha molteplici sfaccettature. E Travaglio, mi duole dirlo, è il più mulo di tutti. Ma anche Grasso, il cui intervento anche nei modi mi ha lasciato molto perplesso, ha dimostrato di essere borioso e suscettibile, attributi che, ripeto, la seconda carica dello Stato deve mettere da parte queste debolezze lungo tutto il quinquennato. Il rispetto delle istituzioni e la moralità degli uomini pubblici non sono ramanzine che possono valere sempre e solo per Berlusconi.

P.S. Ho sempre pensato che la scelta di Anna Finocchiaro per la presidenza del senato sarebbe stata molto più appropriata e adesso ne sono ancora più convinto. Non mi addentro nei meriti o demeriti politici della persona, ma sicuramente si sarebbe trattato soprattutto di una donna accorta e intelligente che ben conosce l'aula del senato e tutti i meccanismi parlamentari e che dopo tanti anni di gavetta parlamentare come capogruppo avrebbe meritato da parte del suo partito un riconoscimento adeguato.

domenica 24 marzo 2013

I veri sconfitti sono loro ( Nissan Micramega e associati)

Loro sono i veri perdenti delle elezioni 2013, altro che PD o PDL. Tutte le eminenti personalità di cui una parte oggi ancora una volta hanno inveito contro Berlusconi da una piazza romana. Li nomino uno a uno: Travaglio, Ingroia, D'Arcais, Zagrebelsky, Eco, Furio Colombo, De Magistris, Di Pietro, Sabina Guzzanti, Dario Fo, Luttazzi, Saviano. Sono anni che queste persone occupano posti strategici nelle televisioni e nei giornali, hanno blog di successo e scrivono su riviste di "alto spessore intellettuale". Hanno avuto un solo argomento in questi diciotto anni: Berlusconi. Costui è diventato l'oggetto della loro santa crociata. Sono anni che li sentiamo ripetere le solite invettive, i soliti insulti, le solite accuse, le solite battute. Organizzano da anni manifestazioni tutte uguali, in cui non fanno altro che crogiolarsi nella loro superiorità intellettuale e morale, citano Pericle, Kant, portano ad esempio eminenti personalità come Falcone, Borsellino, Don Puglisi, i padri costituenti. Si ritengono gli unici legittimi custodi della costituzione, sputano senza ritegno addosso al PD "perché non ha fatto la legge di interessi?" e soprattutto inveiscono contro D'Alema "è il più fedele alleato di Berlusconi, ha fatto la bicamerale...",  il tutto condito da musiche trionfanti, scroscianti applausi di gente che vorrebbe essere come loro, ma purtroppo non è all'altezza. Finite queste manifestazioni ogni volta pensano di aver sgominato il nemico. "Berlusconi è alle spalle al muro, come farà a rialzarsi dopo una mazzata simile? Ruby, Mediaset, Mangano, D'Addario, Noemi, Lavitola, Tarantini. Non può più vincere, lo abbiamo troppo smerdato". E poi? Che succede? Berlusconi è ancora lì che lotta, resiste, perde 10 milioni di voti, ma resiste, è ancora in parlamento, ancora decisivo. E allora altre manifestazioni e risuona la stessa musica.
E questi signori cosa fanno? Autocritica? Qualcosa avremo sbagliato pure noi? Perché non riusciamo a far passare il messaggio che Berlusconi è un vero criminale, perché c'è così tanta gente che ancora non ci crede? E' veramente colpa soltanto del Pd e di D'Alema? Non sbagliamo qualche volta anche noi? Forse sbagliamo i modi? Forse sbagliamo linguaggio e non ci facciamo capire?
No, autocritica non la fanno. Dicono che la colpa oltre che dell'inefficiente PD, è delle televisioni di Berlusconi che lobotomizzano chi le guarda e del basso quoziente intellettivo della maggioranza degli italiani.
Nonostante ciò organizzano ancora manifestazioni, si mettono su uno scranno a parlare e vedendosi qualche migliaio di persone entusiaste davanti e pensano di avere tutta l'Italia con loro. "Il vento sta cambiando" "C'è aria di fine regime". Il regime però c'è ancora, persiste e loro che hanno fatto di tutto per abbatterlo, nonostante abbiano fallito su tutta la linea, stanno ancora lì verginelli illibati guardandosi bene dall'assumersi qualsivoglia responsabilità.

lunedì 18 marzo 2013

L'albergo populista ha già perso una stella (o forse due)

Ed eccoci qua. Sabato si sono eletti i presidenti di Camera e Senato e una sensazione di Dejavù torna prepotentemente. La sinistra sta commettendo gli stessi identici errori fatti nel 2006 soltanto che a differenza di allora i senatori a vita per tenere in vita un governo mediocre non ce ne sono. Al Senato come tutti sappiamo il Pd è lungi dall'avere qualsiasi maggioranza. Ma ecco che il Movimento Cinque stelle già è andato in soccorso dei poveri sventurati del Pd e l'elezione di Grasso si è risolta senza problemi.
Unanimi i cori del Fatto Quotidiano e di Repubblica si sono alzati e hanno applaudito l'embrione di questa futura alleanza; anche in questo caso ci si riempe la bocca di paroloni come "responsabilità", "senso delle istituzioni" e altre boiate simili. Ma di tutto ciò cosa ne consegue? Non faccio fatica a credere che, questione di pochi giorni, il Pd troverà l'accordo con qualche transfugo del Movimento Cinque Stelle i quali utilizzeranno la solita scusa di non ridare il paese a Berlusconi per dare vita a uno squallido inciucio. Dunque un governo Bersani si farà, durerà un annetto, un annetto e mezzo (di mezzo, ricordiamolo, ci sarà pure Monti che di certo non se ne starà zitto). In tutto questo il Pd sta sfanculando alla grande il centro-destra, dimostrando così di non riconoscere il quasi pareggio e quindi di quasi dieci milioni di italiani (sicuramente tutti deficienti) che ancora si ostinano a votare Berlusconi. Quei voti nonostante siano solo 120.000 di meno in parlamento non hanno diritto a niente e poco male che PD e PDL abbiano appoggiato lo stesso governo per un anno e mezzo. Il PD si deve rifare una verginità e quindi dopo essere corsa dietro al Grande Tecnico adesso deve correre appresso ai discepoli del Grande Comico. Per il presidente della Repubblica, inutile dirlo, si troverà un nome in accordo con i grillini (quindi un affidabilissimo Prodi).

Sia chiaro io non sostengo che il PD debba dialogare con il PDL, anzi dovrebbe essere il PDl il primo a rifiutare il dialogo, ma il Pd, respingendo ogni ipotesi di intesa, non fa altro che risvegliare gli animi di quei berlusconiani delusi che alle scorse elezioni o si sono astenuti o hanno votato Grillo e che se la situazione rimane questa, quasi sicuramente alle prossime elezioni torneranno a votare Berlusconi.
Purtroppo i fini analisti della politica italiana (sia politici che giornalisti) non riescono a comprendere che il voto a Grillo ha avuto uno statuto particolare e dimostrano ancora una volta scarsa presa sulla realtà se pensano che la maggioranza dell'elettorato a cinque stelle voglia un governo Bersani. Purtroppo però ci sentiremo questi espertoni pagati a peso d'oro ancora per qualche mese fino a che i "risultati inaspettati" di un'altra elezione non li facciano ricredere di nuovo.
I rappresentati del Movimento Cinque Stelle in queste poche sedute di parlamento si stanno infliggendo un harakiri portentoso per rapidità e ampiezza. Stanno dimostrando di essere una pattuglia eterodiretta, ma con pretese di indipendenza. Che parlino chiaro in parlamento e al paese, dicano chiaro e tondo se seguono i diktat di Grillo oppure se vogliono fare di testa loro, perché per adesso quello che si è visto sono aperture, mezze aperture, passi indietro, smentite, "votiamo quello per non avere quell'altro", "votiamo i nostri, anzi no, Grasso non è così poi tanto male".
L'unica speranza è Napolitano, spero vivamente che riesca a comprendere la situazione e a DECIDERE, nel senso forte del termine, cosa veramente conviene in questo momento.