mercoledì 22 dicembre 2010

La scelta delle parole non è casuale

Quando sia Fini che Napolitano dall'alto scranno delle loro prestigiose cariche Istituzionali dichiarano "la legislatura deve andare avanti" non vogliono certo dire che Berlusconi debba andare avanti. Come tutti ben sanno in una legislatura possono esserci anche cinque governi. Quindi questo fa capire quanto il desiderio e la speranza di un eventuale governo tecnico non sia per niente tramontata negli ambienti dell'opposizione e come sia lo stesso Napolitano indirettamente ad essere un convinto promotore.
Peccato c'è una sorta di demonizzazione del voto popolare visto quasi come un mezzo disastro, invece non è vero. In una situazione di grande incertezza, confusione il voto popolare sarebbe come dice Bossi l'unica igiene.

martedì 21 dicembre 2010

Gasparri Minority Report


L'ultima uscita di Gasparri sugli arresti preventivi per i sovversivi dei centri sociali mi ha riportato alla mente il film di Steven Spielberg con Tom Cruise. Ce lo vedo il bel Maurizio a trafficare con tutte quelle immagini confuse in quegli schermi ultramoderni e metterle apposto per vedere l'esatta sequenza di quello che succederà. Casca a pennello in quelle tute aderenti che si metteva Tom Cruise. Ve lo immaginate a zompettare sui tetti di Washington con al seguito tutti i membri della task force per poi irrompere in una tranquilla casa di ragazzo dei centri sociali rompendogli i vetri della finestra? Beh dai sarebbe fantastico. Dovrebbe fare l'attore già me lo vedo.

MAURIZIO GASPARRI IN

RAPPORTO DI MINORANZA (mentale)

venerdì 17 dicembre 2010

Il Polo della Tristezza

Fini: elezioni di Roma 1993 perse.
Casini: nessuna battaglia elettorale degna di questo nome
Rutelli: perse le politiche 2001
liberaldemocratici stanno in parlamento non certo perchè il loro partito ha superato il 4%, ma perchè si sono fatti eleggere nel PDL e poi si sono staccati
Guzzanti ce l'ha messo Berlusconi
Tutta gente che se si votasse sarebbe dimezzata.
Operazione di palazzo. Fini ha la faccia da cane bastonato. Bocchino spadroneggia (non escluderei che l'allievo possa superare il maestro). Rutelli che dà la mano a Fini è qualcosa di paradossale.
Ma cosa pensano di fare? E questa sarebbe un altra alternativa a Berlusconi? Politici vecchi, nel palazzo da trent'anni. Grande tristezza.

(Non centra niente)
Ribadisco anche qui stasera Porro superlativo ad Annozero. E' riuscito con due semplici argomenti e senza fare tutto il chiasso di Larussa a zittire un studente che purtroppo portava avanti slogan un po' ritriti. Appena ha sentito parlare di Welfare e problemi del nostro stato comunistoide è andato in bambola.

mercoledì 15 dicembre 2010

La sinistra e Roma in tutto questo

Le varie dichiarazioni dell'opposizione sulla cosiddetta "vittoria di Pirro", della "vittoria numerica e non politica" di Berlusconi di certo sono in parte vere perchè sappiamo tutti anchesenza schierarci né a destra né che con tre deputati non si governa. Vorrei ricordare però a quei furboni del partito democratico che circa quattro anni fa le elezioni politiche videro una maggioranza del centro destra, ma per via della legge elettorale adesso tanto bistratta fu Prodi a salire al governo. Il giorno dopo le elezioni Berlusconi chiese un governo di larghe intese, la risposta dei fini strateghi post-comunisti fu "possiamo governare anche con solo due voti in più". Sappiamo tutti com'è andata a finire e non voglio ripeterlo. Soltanto mi lascia esterefatto ancora il solito giochino dei due pesi e delle sue misure (mi pesa ripeterlo, ma in Italia è così). Nel 2006 necessitavamo di un governo politico adesso invece il governo di "responsabilità nazionale" è assolutamente necessario.
Questo soltanto è uno dei tanti segnali che Il PD sta dando della sua pochezza politica che la contraddistingue da parecchio tempo. Da questi giorni si è capito che nel partito a contare sono sempre i soliti noti: Bersani, D'Alema, Franceschini, Bindi, Veltroni. Trovo scandaloso che nelle varie repliche alla Camera di lunedì abbiano fatto parlare sempre i soliti noti e non abbiano lasciato spazio a un giovane (o forse nel PD di giovani giovani ci sono solo Renzi, Civati e Serracchiani? Personaggi oltretutto che non stanno in Parlamento). E questa dovrebbe essere l'alternativa a Berlusconi? Mi dispiace, ma alla fine ci terremo Berlusconi.
Un altro di cui voglio parlare è Vendola. Per carità una persona a modo, ma trovo poco responsabile farsi eleggere come governatore di una regione per cinque anni e dopo nemmeno 6 mesi dalla riconferma pensare a candidarsi come leader del centro-sinistra alle prossime elezioni. Se aveva già da prima questi progetti avrebbe fatto meglio a non ricandidarsi. Poi per carità sarà un instancabile lavoratore per la sua regione, ma penso che in Puglia ci stia sempre meno. Non si fa che vederlo in giro per il mondo, a Roma, alla Camera, in tutti gli studi televisivi. Anche questa sarebbe l'alternativa a Berlusconi?
Certo la situazione è tragica contando anche che noi che scegliamo il meno-peggio non possiamo neanche più consolarci con gli editoriale di Feltri che è stato zittito guarda caso in un momento nevralgico di tutta la politica italiana.
Cosa farà adesso Berlusconi? Guardo con simpatia tutti questi commentatori politici che cercano di disegnare nuovi scenari con l'UDC. Casini non entrerà mai senza Fini. Ormai Berlusconi se l'è giocato e forse meglio così. Per vivacchiare può contare in qualche fuoriuscito finiano anche se la vedo dura contando che molti ministri sono deputati e a ogni votazione dovrebbero stare in aula (una cosa intelligente questa a cui pochi avevano pensata ribadita da Rosy Bindi sia a Otto e Mezzo che a Ballarò).

Discorso a parte volevo fare sui fatti di Roma. Mi ha fatto veramente male vederla così devastata, dilaniata, calpestata. Non era lei e oggi non ho avuto il coraggio di andare a vedere di persona com'era rimasta la situazione. Speriamo che sia un episodio isolato e che non abbia conseguenze perchè posso pure capire lo scontro con la polizia, ma non che si devasti, che si ferisca la città, i suoi semafori, le biciclette, le strade, i sampietrini, i negozi, le vetrine, le sedie, i pali. Tutto rende Roma la città più bella del mondo. Quel semaforo tra Corso Rinascimento e Corso Vittorio messo in quel preciso incrocio, con quel colore, con quella fisionomia ci sembra insignificante, ma cosa penseremo il giorno che non ci sarà più?

martedì 14 dicembre 2010

Ho tifato per la sfiducia

Ho tifato per la sfiducia, ma purtroppo il compagno Fini si è ancora contraddistinito come uomo politico mediocre come mediocri si sono rivelati i vari Veltroni e Di Pietro rei di aver messo in parlamento delle persone che rappresentano la prova vivente che tutte le parole sparse sui giovani, il merito non sono che aria per riempirsi la bocca. Non riesco a pensare che nelle varie sezioni dell'IDV o del PD non ci siano ragazzi anche di venticinque-trent'anni migliori di Razzi, Scilipoti, Cesario, Calearo.
Ho tifato per la sfiducia non perchè penso che il governo debba andare a casa. Se fossimo in un paese serio il governo sarebbe stato giudicato in modo imparziale e se lo si facesse è evidente che l'azione non è stata così tragica come alcuni vogliono far credere. La sfiducia era necessaria perchè Berlusconi è diventato un oggetto che la politica italiana non può più sopportare e questo va al di là dei pregi e dei difetti. Le varie manifestazioni che oggi si sono svolte e si stanno svolgendo a Roma e in altre città italiane sono tutte contro una persona: Silvio Berlusconi. Una riforma dell'università che in una situazione politica normale sarebbe stata accettata dai più, è dovuta diventare il simbolo del male non per propri valori intrinseci, ma perchè era un prodotto del regime berlusconiano. Penso che la situazione sia arrivata a non essere più sostenibile. Purtroppo l'avversione a Berlusconi più che a entrare nel merito di quello fatto si è sempre basata su un'odio verso la persona, la sua ideologia, la sua cultura, il suo potere. Non voglio dare giudizi morali. Però la situazione per colpa sua e per colpa di chi ha creato questo clima deve arrivare ad una fine.
Oggi era una buona occasione. Il governo poteva cadere e si sarebbe potuto andare ad elezioni il cui esito ribadisco tutt'ora è alquanto incerto (la sinistra con una buona campagna elettorale potrebbe vincere). Purtroppo oggi si è palesato come tutto il progetto di Fini non sia che aria fritta. La gente di destra non può identificarsi con un leader che ha fatto di tutto per farsi cacciare, che aveva già un suo progetto politico diverso dal Pdl e che poi denuncia la sua espulsione dal partito come un atto criminoso. Non si può identificare in un partito che prima dice "voteremo la fiducia al governo fino all'ultimo giorno della legislatura" poi scoppia il caso Ruby e cambiano idea. Non si possono identificare nei vari Bocchino, Briguglio, Urso che chiedono le dimissioni di Berlusconi per poi reincaricarlo settantadue ore dopo.
Io l'ho sempre detto Fini avrebbe avuto tutta la mia ammirazione se dal giorno dopo la direzione nazionale del 27 aprile fosse uscito dalla maggioranza e avesse fatto cadere il governo. E' stato per mesi in una posizione poco chiara, temporeggiava, si contraddiceva. Ultimo errore è stato posticipare il giorno della fiducia fino al 14. Ma cosa si pensava che Berlusconi se ne sarebbe stato con le mani in mano ad aspettare che lo sfiduciassero. E questo sarebbe il futuro della destra? Siamo messi veramente male.
Adesso penso che l'unica cosa da fare è cambiare la legge elettorale e andare al voto, ma non ho grandi speranze nella prima. Sicuramente adesso il voto servirà a chiarire un po' di cose.
La mia preoccupazione è che l'eventualità del voto si procrastini per un po' di tempo cosa che sarebbe deleteria, ma non così improbabile visto che Prodi con due voti al senato ci ha campato per quasi due anni e Berlusconi potrebbe fare altrettanto.
Oggi ho tifato per la sfiducia, ma evidentemente le mie speranze erano malriposte.

venerdì 10 dicembre 2010

-5 alla (s)fiducia

Torno a scrivere dopo più di venti giorni. Il fatto principale è che le ultime settimane fatte solo di parole, ipotesi, scenari possibili e impossibili può stuzzicare il primo giorno, poi di fronte a un effettivo immobilismo di avvenimenti i giornali cominciano a disegnare futuri così irreali da diventare quasi irritanti. Martedì si saprà tutto e il tutto detto in questi giorni si volatizzerà, non avrà nessuna ripercussione sugli eventi futuri. Ci saranno dei numeri e su quelli poi si ragionerà.
Ovviamente sto parlando del giorno della fiducia che chiamerei piuttosto che fiducia il giorno della fede. Sì, perchè si misurerà quanto è forte la fede nel Silvio Italicus, quanto il suo potere di persuasione e non, abbia reali effetti sulle persone. Il 14 non si vota un programma, non si vota nemmeno il governo, si vota per Berlusconi sì Berlusconi no come del resto avviene da 16 anni a questa parte.
Lo spettacolo a cui stiamo assistendo di parlamentari che cambiano schieramento ogni giorno non lo troverei vergognoso, quanto una conseguenza necessaria di come è diventata oggi la politica. Non voglio esprimere giudizi moralisti, la politica è sempre stato scontro duro, senza esclusione di colpi e sempre lo sarà, però diciamo che grazie a Berlusconi ha preso le sembianze del conflitto per antonomasia dell'italiano di oggi ovvero della partita di calcio. Lo stare un numero di deputati a un altro numero di deputati si può leggere calcisticamente in due modi: uno come il recupero degli infortunati e un altro come una partita in corso. La pattuglia finiana, il PD, l'UDC e l'IDV hanno cominciato la partita segando tre gol nei primi quindici minuti. Sembra che abbiano la vittoria in tasca e invece no, c'è il recupero e alla fine del primo tempo stiamo 3-2 per gli anti-Cav. Il 14 inizia il secondo tempo.
Si vive questo clima e sarei ipocrita e finto moralista se non dicessi che mi sto divertendo un casino. Fanno ovviamente ridere tutti questi nuovi gruppi parlamentari che hanno l'unica capacità di ripetere nelle sigle lo stesso concetto con le stesse parole messe solo in posizioni diverse. Il più simpatico è il trio Calearo, Scilipoti, Cesario, ognuno con un voto differente, che ha fondato un movimento per la Responsabilità Nazionale. E menomale che sono loro i responsabili. Italiani non proeccupatevi, a guardarci le spalle da oggi ci sono Calearo, Scilipoti e Cesario.
Di fronte anche a un altro passaggio nel centro destra di un altro parlamentare "ital-valorista" ci si sofferma a pensare come i vari politici delle cosiddette "seconde file" siano anche peggio di quelli della prima. Io posso capire tutto, ma uno che eletto nell'IDV passa a sostenere Berlusconi non lo posso concepire. Pensavo che Di Pietro li scegliesse bene i propri compagni d'avventura (lo vedevo lì con la lente d'ingrandimento per controllare sulla pelle eventuali tracce di "berlusconite") e invece neppure più sull'IDV si può contare. Poi per carità può darsi siano anche brave persone, deputati diligenti che lavorano ogni giorno in commissione, ma che non se li incula mai nessuno che così per senso di rivalsa decidono di uscire allo scoperto in questo modo.
Poi ci sono i radicali. Non penso che Pannella sia stato corrotto, non ne ha bisogno, penso invece che si sia creata un'esigenza di destra di alcuni radicali. Se in questo paese al governo ci fossero i radicali saremo un paese più liberale, libero e invece le due uniche alternative sono due forme di socialdemocrazia democristiana. Vedremo come voteranno, spero che però escano al più presto dal PD.
Cosa succederà? Ah questo sicuramente non lo so. Se il governo dovesse cadere sono dell'avviso di Di Pietro, governo di tre mesi per cambiare la riforma elettorale e poi al voto per fine aprile. Con la legge vigente chiunque vinca (e io non sono proprio dell'idea che vinca Berlusconi) vincerà con una coalizione che a fatica supera il 35% e non è giusto che prenda il 55% dei voti.
Sull'eventualità di un governo di "responsabilità nazionale" come piace tanto dire al PD penso i membri di questo parlamento in quanto non eletti dal popolo non abbiano il diritto di dare la fiducia a un altro governo che non sia quello Berlusconi il cui nome era indicato sulla scheda elettorale. La gente come sappiamo ha votato Berlusconi e non Bocchino, Briguglio e Granata e quindi non è giusto in via pratica (noi in Italia siamo bravissimi a rispettare le regole inutili con una passività disarmante).
Oggi è venerdì, manca poco e manco a dì che ce ne possiamo andare al mare...