domenica 18 dicembre 2011

La Lega purtroppo è improbabile

Non si può pretendere dopo otto anni di governo di rifarsi una verginità da un giorno all'altro e tornare a fare opposizione come se niente fosse successo. La lega rischia in questa congiuntura non assumendosi le responsabilità che altri si sono presi di perdere una fracca di voti.

lunedì 12 dicembre 2011

Midnight in Paris

Ieri finalmente dopo tanto tempo sono tornato al cinema. E finalmente, oserei dire, Woody Allen è tornato a un buon film dopo degli ultimi tentativi che mi avevano lasciato interdetto. Lo schema del film come la sua filosofia non si discosta dagli ultimi di Allen. La formula dei turisti nella nuova città riprende molto il tema di Vicky Cristina Barcellona, ma fortunatamente il risultato è molto diverso da quell'obbrobbio. Parigi per un uomo di cinema ha sicuramente più fascino di una Barcellona qualsiasi (anche se sul piano personale potrei avere delle obiezioni). La storia è semplice, in vacanza a Parigi prima del matrimonio uno sceneggiatore di film di Hollywood con il sogno di scrivere un romanzo e vivere nella Parigi degli anni '20 una sera vagando da solo per la città viene invitato a salire su di una macchina d'epoca. Si troverà catapultato nell'opera "d'oro" di Parigi, incontrerà Hemingway, Gertrude Steine, Picasso, D'Alì, Bunuel ecc. Il fenomeno si ripeterà per diverse notti e parallelamente la vita con la sua fidanzata, gli amici della fidanzata e i genitori di lei diverrà sempre più insopportabile. Vi risparmio il finale.
L'idea di fondo è sicuramente azzeccata e da com'è architettato il film dall'inizio non poteva avere finale diverso (prevedibile). Resta però a parte questo un senso di incompiuto, come idea forse poteva essere sviluppata meglio visto che il protagonista tranne la decisione nel finale resta per tutto il film molto passivo. I vecchi autori e artisti del passato sono trattati con ironia e quasi assurda da Allen che quasi se ne prende gioco mentre il suo protagonista ne rimane semplicemente estasiato.
Però Allen si mostra sempre più sottile e ironico nel descrivere il presente. I genitori di lei sono dipinti benissimo, due caratteri perfetti e che rispondo perfettamente al solito sarcasmo del newyorkese dei tempi migliori.
Owen Wilson ha sicuramente fatto una bella prova, ma guardandolo non si può mai dimenticare i suoi film "demenziali" (che a me personalmente non hanno mai fatto ridere) e Rachel McAdams, insopportabile, è quasi perfetta nel ruolo dell'americana che se anche di Los Angeles resterà comunque provinciale di fronte all'universalità di Parigi. Marion Cottilard anche lei insopportabile deve vestirsi di un ruolo un po' troppo stereotipato rovinato d'altronde da un doppiaggio orrido.
Sicuramente quindi un film carino, da andare a vedere (non ci sono molte alternative), ma che rispetto agli altri film del maestro (e parlo dell'epoca d'oro) manca di quel mordente sarcastico quindi di quella immedesimazione che ognuno di noi sentiva nei confronti di Allen quando recitava.

martedì 6 dicembre 2011

Quel genio di Monti e quel bischero di Tremonti

Ragazzi ci voleva proprio Super Mario per partorire questa super-manovra. Non penso che nessuno poteva fare di più. Ma volete mettere? Chi avrebbe mai pensato di rimettere l'ici, alzare le pensioni, mettere le tasse sul lusso. Che genialate! Menomale che Mario c'è. Questo sì che è una precisa politica economica che favorisce la crescita, mica i tagli lineari di Tremonti, quel cattivone di Tremonti che aveva un solo obbiettivo "tagliare la cultura e la scuola" e infatti la cultura è a zero e i bambini e i ragazzi restano a casa perchè non ci sono più soldi per bidelli, professori e maestri. Tremonti tagliava alle regioni e ai comuni e infatti gli asili nido sono chiusi, i bambini piccoli sono riversati per le strade piangenti, gli autobus non passano più. I tagli di Tremonti erano demoniaci nel senso più spregevole del termine. Dai su la Fornero si mette anche a piangere e allora va bene, blocchi pure tutte le pensioni. Come dice Crozza anzi uccidiamoli questi vecchi così non rompono più i coglioni.