mercoledì 5 maggio 2010

Le mie varie considerazioni su Massimo, Claudio, Alessandro

Ieri molti di noi hanno visto Ballarò e hanno assistito al litigio tra Alessandro Sallusti e Massimo D'alema. Sapete tutto riguardo qual era l'argomento. Sicuramente non si poteva fare un accostamento, questo è poco, ma sicuro. L'intervento di Sallusti era soltanto mirato a far ricordare a tutti quelli che in questi giorni si scandalizzano con la bocca aperta per la casa di Scajola che quando ci compriamo una casa guardiamo un po' più al portafoglio cercando di risparmiare nei modi (il)legali consentiti e mettiamo in secondo piano i vari aspetti della morale, dell'altruismo, della legge e via dicendo. D'Alema come ho postato nel video sotto se l'è presa anche troppo. Definendo l'accostamento "DEL TUTTO IMPROPRIO". Cazzo era proprio incazzato, vuoldire che il buon Sallusti ha toccato un punto dolente perchè se no non si giustifica una reazione del genere. Se D'alema fosse stato in pace con se stesso avrebbe dovuto o fregarsene proprio o cercare di spiegare le sue ragioni in modo molto più tranquillo. Invece come sappiamo è sbottato mandando a quel paese il giornalista, chiamandolo mascalzone, bugiardo, dicendo che per il lavoro di quella sera gli avrebbero mandato delle signorine. Sia chiaro non sono per niente scandalizzato, anzi in qualche modo mi è anche piaciuto. Mi si risponderà che ormai la politica è diventata pura baruffa, si urla soltanto senza pensare a fare. Ma la politica cari miei è sempre stata così, scontro acceso, sanguigno, corruzzione, favori, trasformismo. Non è un'invenzione della prima o della seconda repubblica è il potere e va accettato per quello che è. E trovo ancora più ridicoli quelli che dicono che questo nuovo modo di comunicare tramite baruffe e scontri verbali è frutto della nuova televisione berlusconiana. Ma cosa ci inventiamo? All'essere umano da sempre piace assistere alle lotte, al duello, allo scontro tra i gladiatori. Ci scandalizziamo per qualche urletto da Maria de Filippi o da Simona Ventura dicendo che la televisione è una spazzatura e che è tutta colpa di Berlusconi che ha riformato il mondo della comunicazione. Al pubblico piace lo scontro verbale, feroce. Ringraziamo i due protagonisti dell'altra sera per averci fatto divertire e per averci dato qualcosa di cui parlare (anche se già da domani non se lo ricorderà più nessuno)
Adesso fuori di polemica, avete presente quando D'alema gli dice "non la faccio più parlare"? Cosa sarebbe successo se a dire una cosa del genere fosse stato Berlusconi magari a un giornalista del Fatto o di Repubblica? Si sarebbe gridato allo scandalo, alla dittatura, alle limitazioni di libertà d'espressione, alla lesa maestà della costituzione, si sarebbe invocato Giorgio Napolitano per incarcerare il premier reo di aver zittito un giornalista "che fa solo il suo mestiere". Ma si sà l'Italia è così.
Per quanto riguarda Scajola avrei voluto scrivere qualcosa, ma è alquanto difficile visto il livello grottesco a cui è arrivata la vicenda. Scriverò qualcosa domani sperando in qualche nuova notizia.

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