giovedì 3 febbraio 2011

Ritorno a parlare di politica

E' vero è tanto che non mi faccio sentire. Chiedo venia alla miriade di lettori che seguono il mio blog. Da oggi continuerò a scrivere con più frequenza. Il fatto è che tutto il Ruby-gate mi ha lasciato un disgusto, un'assuefazione che mi ha fatto allontanare da talk-show politici e giornali. Non mi hanno dato tanto fastidio comportamenti del premier di cui me ne frego altamente, ma tutto quello che si è detto, la dovizia di particolari di cui ci hanno fatto partecipi, l'elenco dei nomi delle ragazze e delle loro caratteristiche anatomiche, le loro abilità. E poi è una pena sentire in tv gente improbabile come Lupi o Bindi patetici nei loro scarsi tentativi di difendere l'indifendibile e attaccare l'inattaccabile. Basta. Torniamo a parlare di vera politica. E finalmente cosa mi trovo? Una lettera di Berlusconi al Corriere. Non so chi gliel'abbia scritta, ma ragazzi è tornato il Berlusconi che mi piace. Negli ultimi tempi aveva avuto delle uscite poco felici (videomessaggi, telefonate ai circoli, telefonate in tv), invece in quella lettera ha recuperato lo smalto. Prima di tutto la sottile ironia che pervade tutto il discorso (troppo forte quando dice di apprezzare le "buone intenzioni" di Amato e di Capaldo) è quella del Berlusconi di migliore annata, quando attribuisce a Bersani "la cultura pratica di un emiliano" è semplicemente da antologia. E poi finalmente si torna a parlare di economia e soprattutto di riforme liberali. E' vero le promette dal '94, ma non è mai troppo tardi. Non so che senso abbia questo progetto di riforma, se è un manifesto elettorale o dei buoni propositi da realizzare nel caso il governo dovesse sopravvivere (come sembra sempre più probabile), ma posso soltanto dire che è questo che tutti si aspettano da Berlusconi. Vere riforme liberali di cui il paese ha urgentemente bisogno.
Le opposizioni rifiutando a prescindere il progetto hanno dimostrato come il loro unico obbiettivo è quello di mandare a casa Berlusconi perchè è da matti rifiutare di lavorare a delle riforme necessarie per il paese. Che restino nel loro ostinato anti-berlusconismo per adesso gli ha portato soltanto figuracce.